Giornata di incontri al Ministero dello Sviluppo economico, dove la vertenza Blutec riguardante lo stabilimento di Termini Imerese è tornata sul tavolo del vice premier Luigi Di Maio.
Il primo vertice pomeridiano (l’unico che in realtà era previsto per oggi) ha visto esclusi dal tavolo sia i sindaci, sia alcuni parlamentari delle opposizioni. Così, gli amministratori dei territori coinvolti sono rimasti in presidio all’entrata della sede del ministero, in attesa di segnali positivi. L’incontro però si è concluso in maniera tutt’altro che incoraggiante: la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Blutec ha passato la palla al Tribunale di Torino, da cui ora si aspetta un pronunciamento. Deluse le parti sociali, che speravano in una risoluzione certa e rapida della vertenza.
In serata però, i sindaci sono stati accolti per un secondo incontro dal vice capo di gabinetto del Mise Giorgio Sorial. Qui, le fasce tricolori hanno avanzato le loro richieste per la risoluzione della vertenza nei più brevi tempi possibili. Una trattazione separata tra il dossier relativo a Termini Imerese e l’intera vertenza Blutec; l’estensione degli ammortizzatori sociali, almeno fino al 31 dicembre 2019; la convocazione di un tavolo permanente, che coinvolga sindaci, governo regionale, ministero, Invitalia e le parti sociali.
“Siamo riusciti a creare un fronte unitario comune tra sindaci, sindacati e lavoratori che ci rende forti ed autorevoli. Tutto questo ci riempie enormemente di orgoglio e ci fa ben sperare per il futuro”. E’ questo il commento di Michela Taravella, sindaco di Campofelice di Roccella, tra le fasce tricolori presenti al Mise.
Per il primo cittadino di Trabia, Leonardo Ortolano, “Si riaccende la speranza di fare squadra nella risoluzione di questa vertenza. Siamo dispiaciuti che la situazione non abbia avuto ancora sbocchi definitivi, ma noi sindaci non ci tireremo indietro e siamo qui a fare la nostra parte”.