Matteo Brunori e la rinascita rosanero.
L’attaccante italo-brasiliano è stato il vero trascinatore del campionato rosanero culminato, al termine in un cammino straordinario ai play-off, con la promozione in Serie B. Arrivato in prestito secco dalla Juventus, Brunori con un esborso economico non indifferente è stato acquisito a titolo definitivo proprio dal Palermo, per permettergli di continuare il percorso in rosanero anche nel torneo cadetto.
L’attaccante ventisettenne, in una lunga intervista rilasciata a Sportweek, ha parlato del suo passato turbolento nel mondo del calcio, con il sogno di raggiungere la Serie A e segnarvi con la maglia del Palermo:
“Ho fatto un percorso tortuoso, ma sono contento perché mi ha fatto capire tante cose. Ho toccato il fondo e in quel momento ho svoltato, perché l’alternativa sarebbe stata mollare e trovarmi un lavoro. Il mio sogno era giocare a calcio e non potevo permettermi di mandarlo in frantumi. Non ne avevo il diritto”.
TOCCARE IL FONDO
“Nel 2015, dalla Pro Patria, in C, ero precipitato in Eccellenza – racconta Brunori in merito alla pagina più nera del suo passato calcistico – e non ci stavo più con la testa. In quel momento pensavo che il calcio non sarebbe stata la mia vita. Non mi sentivo pronto per giocare. Non facevo abbastanza sacrifici. Ero giovane, del mio mondo mi attraeva soprattutto l’aspetto più frivolo, quello che ti vede protagonista fuori dal campo. Stare in Eccellenza, dove si gioca per passione, mi è servito a capire che quella dimensione non mi bastava: volevo invece che il calcio fosse la mia professione. Perciò dovevo dare qualcosa in più per uscire da quel limbo.
IL SOGNO SERIE A
Dopo tanti sacrifici e annate altalentanti, con il Palermo è arrivata la consacrazione di Matteo Brunori che adesso punta alla Serie A proprio con i rosa: “Per arrivarci serve grande continuità nel fare bene, bisogna dare il massimo in tutte le partite. Adesso ho un sogno, fare gol col Palermo proprio in Serie A. Io sognavo di giocare qui, davvero. È una città fantastica, la gente è genuina, ogni giorno per strada è una festa. Qui se hanno dieci ti danno undici”.
