PALERMO – Le cabine a Palermo, almeno per il momento, restano un grosso punto interrogativo. Nonostante l’escamotage individuato dal Comune che permetterebbe a 18 lidi di poterle montare per quest’anno, in cambio del pagamento degli oneri, non è detto che da qui al 15 giugno, data di inizio della stagione estiva, queste siano pronte.
Vuoi per il costo assai elevato, vuoi per le lungaggini burocratiche, per il momento al Suap sono arrivate tre sole richieste, quelle di Hotel La Torre, Playa Bonita e La Marsa. Une bella beffa per gli amanti delle cabine che avevano esultato all’annuncio della soluzione trovata a Palazzo delle Aquile, che nelle intenzioni dell’amministrazione doveva risolvere ogni problema. Perché se è vero che almeno per questa stagione le strutture potranno essere montate, è anche vero che l’iter non è per niente semplice e i costi da sostenere per i lidi tutt’altro che abbordabili.
I lidi devono infatti rispondere alle lettere inviate dal Suap, presentare la dovuta documentazione, aspettare che gli uffici calcolino il dovuto, effettuare il pagamento, ottenere i via libera di Asp e Sovrintendenza e poi potranno ottenere la concessione edilizia, con la quale montare le strutture. Insomma, una trafila niente male i cui tempi sono un’incognita e che potrebbero protrarsi anche in piena estate. Se poi si calcola che il Comune chiede due milioni di euro per soli oneri e parcheggi, a cui aggiungere anche Tares e Tosap, si capisce come i lidi si stiano facendo i conti in tasca per capire quanto il gioco valga la candela.
L’Italobelga, per esempio, fa sapere di non aver ancora preso una decisione e di stare ponderando sul da farsi. Del resto la spesa più grossa spetterebbe proprio all’immobiliare che, come gli altri, potrebbe invece optare per l’affitto di sdraio e ombrelloni che non sono soggetti a oneri. Eventualità, quest’ultima, che potrebbe far gola specie ai lidi più piccoli che con più difficoltà potrebbero affrontare le spese. Colpisce però che dopo settimane di incontri infuocati tra Comune e Regione, scontri tra dirigenti, accuse e veleni di ogni sorta, alla fine le cabine potrebbero ugualmente non essere montate.
Intanto continua a mietere consensi la petizione promossa dal Movimento Cinque Stelle contro le cabine, arrivata a quota settemila. “Chiediamo un piano di utilizzo del demanio che non sacrifichi la microeconomia locale e soprattutto la tutela del territorio – dice il presidente della Quarta commissione all’Ars Giampiero Trizzino (M5s) – le cabine sono strutture che potevano andar bene cento anni fa, quando la coscienza ambientale non esisteva, oggi la situazione è ben diversa. Chiediamo al Comune di rivedere la bozza del piano alla luce di queste evidenze e chiediamo alla Regione di accelerare l’iter di approvazione di tutti i piani degli altri comuni costieri. E’ inaccettabile che dal 2005 vige l’obbligo di dotarsi di questi strumenti e l’unico comune che ce l’ha è San Vito Lo Capo. Le istituzioni e gli esercenti, nell’ assicurare il rispetto di queste prescrizione, devono altresì impegnarsi a garantire ampie fasce di arenile libero per i bagnanti, mantenere prezzi abbordabili per tutti i fruitori del mare e, soprattutto, garantire le unità lavorative: non vorremmo che con la scusa di non dovere più montare queste strutture, si arrivasse a sostenere la necessità di ridurre il personale che lavora nei lidi”.
“Tanto rumore per nulla – dice il capogruppo di Ld Sandro Leonardi – mi auguro che l’amministrazione attuale e quelle future creino il massimo di competizione possibile per la migliore fruizione della spiaggia e a prezzi accessibili a tutti, anche prevedendo accordi che a fronte di minori entrate prevedano dei prezzi concordati più bassi”.
“Accogliamo con soddisfazione la notizia che solo pochi lidi hanno presentato la domanda per posizionare le cabine – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – l’amministrazione comunale si è fatta trovare impreparata sulla delicata questione di come classificare le cabine. Nell’attesa del piano di utilizzo del demanio marittimo che il consiglio comunale esiterà, è doveroso dover conciliare e salvaguardare gli obiettivi degli operatori turistici e le aspettative dei cittadini. Indietro non si torna: la spiaggia di Mondello senza cabine sarà accolta positivamente da tutti i cittadini che considerano quella località la culla del turismo della città. Il neo-assessore lavori con spirito costruttivo e riferisca in Aula quale è il programma a medio termine che questa amministrazione intende portare avanti per salvaguardare e riqualificare la costa della città”.