CATANIA – Il momento è difficile, difficilissimo. L’ennesima sconfitta di un inizio di stagione da dimenticare ha reso necessario, addirittura, l’intervento di patron Pulvirenti, tornato a parlare dopo mesi di silenzio. Un discorso forte, quello del numero uno del club rossazzurro, con concetti espressi in modo risoluto, talvolta aspro. Il clima teso, evidentemente, non risparmia neanche i vertici societari, scossi da una situazione inimmaginabile poco meno di un mese e mezzo fa.
Il tempo, tuttavia, continua ad offrire conforto agli etnei. In primis, perché è trascorso appena un quinto di un torneo lungo che potrebbe dare sfogo ai reali valori delle 22 partecipanti solamente ad anno nuovo inoltrato. In secondo luogo, perché il Catania al completo è una formazione che qualitativamente, almeno sulla carta, non ha nulla da invidiare alle concorrenti. Infortuni e squalifiche, infatti, in non poche circostanze hanno ridotto all’osso l’organico a disposizione di Sannino.
Un altro motivo per ben sperare arriva, strano a dirsi, dai cugini-rivali del Palermo. Nella passata stagione, infatti, dopo la fallimentare gestione Gattuso, i rosanero di Iachini cominciarono a risalire la china a cavallo tra la parte finale del girone d’andata e quella iniziale del ritorno. Confidare che una simile reazione possa avvenire anche sulla sponda etnea, tenendo conto del valore della rosa, è più che lecito.
E’ necessario, però, che l’ambiente non si demoralizzi. In questa fase è fondamentale raccogliere il massimo, anche perché i punti conquistati nei momenti delicati del torneo sono quelli che, in numerose occasioni, hanno fatto le fortune delle squadre poi approdate al paradiso della massima serie. Ormai non c’è più nulla da perdere, a La Spezia occorre dare una sterzata a un campionato sinora maledetto.