PALERMO – Marito e moglie avevano scritto al Ministero dell’Istruzione, depositando un esposto che contestava un’assegnazione delle cattedre illecita da parte del provveditore agli Studi di Palermo e il viceprovveditore, allora Rosario Leone ed Attilio Siniscalchi. Accusati di di calunnia e diffamazione aggravata in concorso, nel 2013 nei loro confronti il gip aveva disposto l’imputazione coatta, ma a metà marzo del 2015 sono stati assolti.
Protagonisti della vicenda, Maria Lo Baido e Giuseppe Cannavò, entrambi di Partinico. Tutto inizia del 2010, quando alla donna si prospetta il trasferimento.
Il sospetto di un complotto e la denuncia di Lo Baido e Cannavò, era stata considerata dal gip Michele Alajmo – come scritto sull’ordinanza – “avventata e superficiale e rischia di ledere e diffamare l’onore e la reputazione della parte offesa”. Il giudice Fabrizia La Cascia della terza sezione penale del Tribunale di Palermo ha assolto Cannavò perché il fatto non costituisce reato e la moglie, Maria Lo Baido, per non aver commesso il fatto.