PALERMO- L’imminente trasferimento di venti cani in stallo al canile comunale verso due strutture di Caserta fa storcere il naso anche alla Lav, la lega antivivisezione, con cui l’Amministrazione comunale ha strutturato un programma per agevolare le adozioni e migliorare le operazioni di cura e gestione dei randagi in città. Da settimane le principali associazioni animaliste che operano in città e all’interno della struttura comunale avevano denunciato e mandato ufficiale diffida contro l’assegnazione del bando da 350mila euro aggiudicato da un’Ati, associazione temporanea di imprese, di Caserta composta da Dog’s town srl e la Pets bording house sas.
“Abbiamo presentato al Comune le nostre considerazioni – ha detto Federica Faiella, responsabile Lav – abbiamo portato le motivazioni che ci spingono a chiedere al Comune di ritirare il bando e non consegnare i cani alle strutture di Caserta. Non solo riteniamo che attuare il trasferimento sia uno spreco di soldi pubblici che potrebbero essere impiegati meglio per la gestione dei cani, ma soprattutto la metà di quei cani dopo sei mesi potrebbe essere rispedita al mittente o ancora peggio, una volta concluse le operazioni di affidamento definitivo, non averne più nessuna notizia. Caserta – ha continuato – è una zona ad altissimo tasso di randagismo, quelle strutture non sono idonee”.
Intanto si è interessato alla questione anche il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli con una richiesta di accesso agli atti. La firma del contratto con l’Ati dovrebbe avvenire fra due giorni. Un ristrettissimo lasso di tempo che le associazioni impiegheranno per cercare di cambiare il destino di questi venti cani. Sono già tre le diffide ufficiali inviate al sindaco Leoluca Orlando e agli uffici competenti. Due da parte delle associazioni di Palermo, oggi ne è stata inviata una anche dalla Confederazione regionale delle associazioni animaliste.
“Comprendiamo che la situazione è complessa – ha continuato Faiella – sappiamo anche che il Comune ha mandato richieste di collaborazione ai principali canili del nord d’Italia senza ricevere risposta se non da quello di Firenze, dove hanno già in stallo alcuni animali provenienti dal canile, ma questa operazione non è in linea con i principi della nostra associazione. Al momento non ci resta che attendere una risposta alle nostre osservazioni”.
La settimana scorsa il responsabile del canile, Francesco Fiorino, aveva assicurato la massima trasparenza: “Abbiamo agito e continueremo a farlo seguendo pedissequamente la legge – aveva sottolineato –. Posso assicurare che abbiamo fatto tutte le verifiche del caso e continueremo a farle prima di affidare i cani alle aziende che si sono aggiudicate regolarmente il bando”. Tornando sulla questione oggi aggiunge: “La nostra collaborazione con la Lav è fondamentale e mi auguro davvero che possa proseguire. Per maggiore sicurezza, sono andato personalmente a fare un sopralluogo a Caserta. Presenti anche il presidente dell’Ordine dei veterinari, dottor Luigi Zumbo e un rappresentante della Lav. Era tutto in ordine – ha spiegato -. Attualmente la struttura ospita un terzo dei cani rispetto alla sua capienza. C’è solo un problema relativo al personale, ad oggi insufficiente, ma che verrà adeguato non appena crescerà il numero dei cani da gestire”.
Sul bando anche il dirigente mostra delle perplessità: “E’ un bando che ho trovato al mio insediamento, io lo avrei impostato in maniera differente – ha sottolineato -. Ma per quanto mi riguarda, ho chiesto un parere all’avvocatura del Comune e ho ricevuto il via libera, ho effettuato il sopralluogo e ho richiesto la collaborazione anche di personale indipendente all’Amministrazione comunale. Ritirare il bando ad oggi non è legalmente possibile, il Comune dovrebbe pagare i danni alle aziende che si sono aggiudicate la gara. Detto questo, alla firma del contratto i controlli continueranno e se dovessimo riscontrare delle anomalie avremo tutte le carte in regola per revocare l’affidamento. Questo è il mio impegno – ha detto – rispetto le associazioni e il lavoro che fanno. Oggi continuo a chiedere rispetto anche per il lavoro del Comune e che non si parli più di deportazioni. Facciamo questi affidamenti anche per avere la possibilità di migliorare il canile di Palermo, per adeguarlo e renderlo più efficiente”.
L’amministrazione comunale intanto ha avviato delle procedure per cercare di arginare il problema del randagismo in città: è partito un progetto che coinvolgerà le otto circoscrizioni, l’ordine dei veterinari, le Asp e la Reset per il censimento, la cura e la sterilizzazione dei cani.
“Il bando sul trasferimento dei cani custoditi nel canile di Palermo è un inutile spreco di denaro, peraltro appare poco trasparente, soprattutto dal punto di vista dei risultati previsti. Il sindaco Orlando lo revochi in autotutela e venga in audizione all’Ars a riferire sullo stato dell’arte del fenomeno a Palermo e sulle politiche del Comune su questo versante. Intanto eviti di pensare a provvedimenti tampone che servono solo a nascondere il problema sprecando solo denaro pubblico, la strada da percorrere è un’altra, è la realizzazione di un nuovo canile a norma”. Lo afferma il deputato questore dell’Ars, il 5 stelle Salvatore Siragusa, vicepresidente della commissione randagismo di palazzo dei Normanni, in relazione all’imminente trasferimento di un numero imprecisato di cani da Palermo a Caserta, per un importo di poco più di 380 mila euro. “Il trasferimento- dice Siragusa – è solo una pezza, nulla di più. Non risolve nulla, considerato che l’unico dato certo che si evince dal capitolato del bando è che il 50 per cento di questi probabilmente tornerà a Palermo. Tutto ciò è uno spreco inaccettabile, specie se si pensa che ai 380 mila euro previsti va aggiunto l’ulteriore costo di 250 mila euro per il rinnovo delle convenzioni con i rifugi privati, nelle more della definizione del bando che è in corso da fine dl 2017. Qui l’unica cosa da fare – conclude Siragusa – è pensare a provvedimenti strutturali, come la realizzazione di un nuovo canile a norma che dia risposte definitive e non tampone e a incentivare politiche atte ad aumentare il numero di sterilizzazioni. Convocheremo Orlando in audizione, intanto il sindaco di Palermo provveda a congelare il trasferimento dei cani”. “L’amministrazione Orlando – afferma il consigliere M5S di Palermo, Antonino Randazzo – continua a dimostrare poca sensibilità nei confronti dei cani e poco rispetto per tutti gli animalisti e le associazioni che da anni si battono per garantire dignità ai tanti randagi di Palermo, trattati più come pacchi che come esseri viventi. È una emergenza continua con chiare responsabilità, a cui il M5S vuole mettere fine”.