PALERMO – Il caos adesso è denso e quasi surreale. Nel centrosinistra siciliano, proprio quando tra Pd e centristi si era trovata una quasi intesa sul nome di Fabrizio Micari, proprio l’area politica da cui è arrivata la proposta del rettore si è sfaldata. Gli esponenti siciliani di Mdp, riunitisi ieri sera, hanno espresso la loro contrarietà ad un’alleanza con Ap. Proprio come Sinistra Italiana che si è espressa contro il patto per bocca di Erasmo Palazzotto. Per i bersaniani la decisione spetta ora al tavolo nazionale che, secondo quanto si apprende, si riunirà all’inizio della prossima settimana. “Ragioneremo – spiegano ai vertici di Mdp a Roma – ma dal territorio è stata espressa contrarietà ad un’alleanza con il partito di Alfano che ingloba pezzi di centrodestra. L’intesa tra Pd e Ap sta assumendo caratteri nazionali e una cosa è certa: se il Pd decide di andare con Alfano rinuncia a fare il centrosinistra”.
Insomma, la trattativa sembra essere scoppiata nelle mani di Leoluca Orlando, regista dell’operazione. Il sindaco di Palermo è fuori città ma dovrebbe tornare a breve. E in settimana i bersaniani e Sinistra italiana dovrebbero incontrarlo per un chiarimento. Il paradosso è che sul nome di Micari, proposto da Orlando e apprezzato da Matteo Renzi si è arrivati a uno schema d’intesa proprio perché il rettore garantiva quella discontinuità che poteva permettere il “campo largo” sul modello di quanto realizzato a Palermo. Ma i retroscena nazionali secondo cui il patto siciliano con Alfano avrà come contropartita una cospicua rappresentanza centrista nella prossima legislatura ha fatto saltare sulla sedia i bersaniani. E così si è arrivati all’oggi, con un Pd siciliano spaesato. “Il no ad Alfano non è trattabile – dice Mariella Maggio di Articolo 1 -. Lo abbiamo già detto. Discuteremo e se non ci saranno i margini per un’intesa penseremo a un nostro candidato. Cercando di ricomporre la sinistra continuando un percorso che avevamo già avviato”.
