Capodanno al Bellini |“Concerto strepitoso” - Live Sicilia

Capodanno al Bellini |“Concerto strepitoso”

Tutto esaurito al botteghino.

CATANIA – “Il concerto di questa sera è stato un concerto strepitoso, di altissimo contenuto artistico, ricco di gioia e di emozioni”. È il commento entusiasta rilasciato a Live Sicilia Catania dal sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, Roberto Grossi, a conclusione del concerto di Capodanno che ieri sera, ma già da giorni al botteghino, ha registrato il tutto esaurito. Una folla di appassionati che ha dato il benvenuto al 2018 al suono delle grandi opere italiane e dei valzer austroungarici riecheggianti gli antichi fasti imperiali. Da Rossini a Mascagni, da Verdi a Strauss figlio, fino all’anticipazione de “La Rondine” di Puccini che aprirà la stagione lirica 2018 per concludere con la tradizionale “Marcia di Radetsky” accompagnata, e non poteva essere altrimenti, dal ritmo del battito di mani dei presenti e coronata dall’esplosione di coriandoli sul palco. Un’ora e mezza di musica e canto intervallata dagli applausi scroscianti di un pubblico entusiasta.

Avvolgente la direzione di Gianluigi Gelmetti, che con la sua energia è riuscito a travolgere i presenti, mentre, guidati dalla sua bacchetta, l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo Bellini, istruito quest’ultimo da Gea Garatti Ansini, hanno regalato agli spettatori un’esecuzione magistrale. Un concerto trasmesso in diretta streaming, come ha ricordato nei suoi saluti iniziali Grossi, che di fronte alla finale richiesta di bis da parte del pubblico si è prolungato in un fuori programma dal ritmo energico e coinvolgente al suono del “Can Can” di Offenbach e dell’ “Overture di Guglielmo Tell” di  Rossini.

 

Un successo che fa ben sperare per il nuovo anno al Bellini, nonostante le difficoltà che lo stesso sovrintendente ha voluto ricordare, lanciando una stoccata alla Regione contro il taglio da tre milioni di euro da poco disposto.Le prospettive sono entusiasmanti, al livello del Teatro Bellini. Il Teatro Bellini merita di ritornare a essere un teatro davvero internazionale e siamo su questa linea”. “Un teatro quindi – nelle parole di Grossi – che si è rimboccato le maniche, che è in regola con i bilanci, che sta cercando con tutte le forze di acquisire nuovo pubblico, di aumentare la qualità artistica. Ora ci aspettiamo che la Regione Siciliana faccia anch’essa i passi che deve fare, cioè a dire reintegrare totalmente il taglio pesantissimo che ci è stato fatto per il 2018 pochi mesi fa dalla legge di bilancio. Quindi ci aspettiamo dal nuovo governo regionale un segnale risolutivo da questo punto di vista”.

 

“Stasera il concerto ha riavvicinato sempre di più il pubblico al teatro. Una grande risposta in termini non soltanto di partecipazione ma anche di gioia, entusiasmo della città nei confronti della nostra istituzione culturale più autorevole”. Così il deputato regionale Anthony Barbagallo, assessore uscente al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, anche lui tra i presenti in sala. “Credo – ha detto, rivolgendo i suoi complimenti a Gelmetti, a tutta l’Orchestra e al Coro – che l’anno inizia nel migliore dei modi e quindi anche una responsabilità in più nei confronti della classe politica di accompagnare sempre più e sempre meglio il Teatro, i lavoratori e quella che è a tutti gli effetti una delle immagini della Sicilia nel mondo”.

 

Unisono dal palco l’invito di Grossi e del direttore d’orchestra a recarsi a teatro per l’imminente stagione lirica che sarà inaugurata il 16 gennaio con la direzione dello stesso Gelmetti. Un invito ad accostarsi e a preservare non solo la musica ma la cultura in genere. E di fronte a una sala piena ma in cui l’età si attesta sempre su un livello medio alto, Gelmetti sorride commentando: “Sento dire questa cosa dei giovani fin da quando i vecchi di oggi erano giovani, quindi evidentemente non c’erano allora. Diciamo che forse, forse, la musica cosiddetta classica è una musica che richiede una certa maturità, quindi non dobbiamo avere il mito del giovanilismo a tutti i costi. L’importante – prosegue – è che la gente venga tutta e i giovani man mano che crescono vengono”. Reduce dalla sue esperienze, per Gelmetti la formula per attirare anche un pubblico giovane è proporre loro la musica classica “in una maniera un pochino più coinvolgente, perché nella musica come nell’arte in generale c’è tutto, c’è per le persone più anziane che ci vedono qualcosa di più profondo e per i giovani che ci possono vedere qualcosa di eccitante, di fantastico e di bello”.

 

 

 

 


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