CATANIA – “Grazie”. Giuseppe La Gala, comandante provinciale dei Carabinieri di Catania, saluta la città e ringrazia. Un incontro, quasi informale, come quello organizzato con la stampa il giorno del suo insediamento nel 2010. “Sono passati tre anni – afferma La Gala – per qualcuno può essere un tempo lungo, per me, invece, è volato. Mi attende una nuova esperienza. Con rammarico lascio il settore operativo per dedicarmi ad un periodo di studio a Roma che terminerò a Giugno”. La Gala parteciperà infatti alla 65esima sessione dell’Istituto Alti Studi per la Difesa. “Questa nuova esperienza – commenta il comandante – in un certo senso mi fa sentire nuovamente giovane”. A Catania, dal Comando generale di Roma, arriverà a partire da lunedì il Colonnello Alessandro Casarsa.
In tre anni di lavoro, sono numerose le operazioni che hanno significato successi e vittorie nei confronti della criminalità organizzata, delle bande di ladri, dei trafficanti di droga e delle organizzazioni dedite al pizzo e alle estorsioni. “Sulle estorsioni – dichiara La Gala – abbiamo messo in campo da un anno dei particolari aggiustamenti che ci permettessero di essere più efficaci e che hanno portato anche le stesse vittime a denunciare i propri aguzzini”. Uno speciale coordinamento di polizia giudiziaria messo su con l’arrivo del procuratore capo di Catania Giovanni Salvi, ma la La Gala vuole fare una precisazione: “Non fate l’errore di personalizzare le istituzioni. Le istituzioni non hanno un nome e un cognome, ogni successo registrato è merito di tutta l’Arma dei Carabinieri e non di un singolo uomo”. In ultima battuta Giuseppe La Gala ribadisce una delle frasi, che in questi anni ha ripetuto più volte. “Le forze dell’ordine non hanno forza senza la collaborazione dei cittadini, perchè la prima difesa del cittadino è quella che attua il cittadino stesso”.
Il comandante rimarca l’attenzione su un’aspetto importante di Catania. “Questo è un territorio che ha i problemi, non parlo solo di crimine, ma di vivibilità e ordine pubblico che hanno altre realtà, ma le altre città hanno un’immagine migliore e più positiva. Quello che spero possano riuscire a fare i catanesi, ma anche i siciliani in generale, è quello di saper creare una nuova immagine di questa città e di questa provincia. Parlo di quell’immagine che crea il cittadino attraverso i suoi comportamenti virtuosi. Ecco questo è un augurio che vi lascio e spero si possa realizzare”.
Non è un addio, ma un arrivederci. La promessa: “Verrò per Sant’Agata, vedremo se mi riconoscerete con gli abiti in borghese”.