"Carte false per scendere in campo" | Le accuse a Maurizio Zamparini - Live Sicilia

“Carte false per scendere in campo” | Le accuse a Maurizio Zamparini

L'atto di accusa della Procura di Palermo. "Così furono falsati i bilanci dal 2015 al 2017".

PALERMO – I falsi sarebbero stati riportati di anno in anno, di bilancio in bilancio. In questa maniera il Palermo Calcio avrebbe fatto apparire una situazione contabile solida ma non reale, in modo da ottenere l’iscrizione in tre campionati dal 2015 al 2018. Due in serie A e uno in B.

Ecco l’atto di accusa della Procura che ha convinto il giudice per le indagini preliminari Guglielmo Nicastro a dare il via libera al giudizio immediato nei confronti di Maurizio Zamparini. Il patron friulano sarà processato a partire dal prossimo 2 luglio.

A differenza di quanto inizialmente detto la richiesta di immediato non scaturisce dall‘evidenza della prova. Il pubblico ministero, infatti, può richiedere questo rito anche per il reato in relazione al quale la persona sottoposta alle indagini si trova in stato di custodia cautelare (ed è il caso di Zamparini). L’avvocato Antonino Gattuso, uno dei legali dello staff di Zamparini, vede nella scelta della Procura un modo per evitare la scarcerazione del patron friulano.

Nel bilancio del 30 giugno 2015 furono iscritti 18 milioni di euro per la partecipazione di Mepal a fronte di un valore reale, secondo l’accusa, di poco superiore ai 14 milioni di euro. La differenza, dunque, era di quasi 4 milioni di euro. Nello stesso bilancio, alla voce “crediti per imposte anticipate”, sarebbero stati falsamente iscritti altri 5 milioni e mezzo di euro. I reati vengono contestati a Zamparini in concorso con il consulente contabile Anastasio Morosi, nei confronti del quale si procede separatamente.

C’è poi il capitolo Alyssa, la società lussemburghese riconducibile allo stesso Zamparini che il 30 giugno 2016 acquistò la partecipazione di Mepal per 40 milioni di euro. Alessandra Bonometti era la procuratrice speciale incaricata a vendere dalla società rosanero. A rappresentare Alyssa c’era Domenico Scarfò, incaricato dagli amministratori di Alyssa, Jean Marie Poos e Lu Braun. Un ruolo ebbe, ancora una volta, Morosi, consulente e presidente del collegio sindacale del Palermo. Del collegio facevano parte Enzo Caimi, Andrea Favatella e Michele Vendrame.

I 40 milioni erano inseriti alla voce “crediti verso altri” anche se materialmente non erano stati incassati. In ogni caso non era una cifra reale, visto che, secondo la Procura, le quote avevano un valore di 14 milioni i di euro. Nel bilancio 2016 ci sono poi altri 5 milioni e mezze di “crediti per imposte anticipate” e 3 milioni di “crediti tributari”. In questa maniera il patrimonio risultava in positivo (+11 milioni e 600 mila euro) a fronte di un saldo negativo di 36 milioni.

Ci sono poi le false comunicazione alla Commissione di vigilanza della Figc a cui il Palermo Calcio avrebbe riferito “fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica e patrimoniale” per ottenere l’iscrizione ai campionati dal 2015 al 2018. Le false comunicazioni sarebbero proseguite anche nel febbraio 2018 quando Zamparini, in concorso con l’allora presidente Giovanni Giammarva (anche per lui si procede separatamente) avrebbero fatto sapere alla Covisoc che c’era un falso credito di 40 milioni. Il tutto per nascondere la perdita di capitale societario.

La Procura di Palermo ha atteso la decisione della Cassazione che a gennaio, ma le motivazioni sono state rese note successivamente, ha ritenuto che per i falsi nei bilanci e nelle comunicazioni alla Covisoc c’erano gravi indizi di colpevolezza, confermando le esigenze cautelari e gli arresti domiciliari per Zamparini.

“Contro ogni logica ed economia processuale, e a spese dei contribuenti – tuona l’avvocato Gattuso si è scelto il rito immediato soltanto per evitare che Zamparini potesse essere rimesso in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare in scadenza il prossimo 25 aprile. La Procura avrebbe evitato la decorrenza e questa richiesta scomposta se solo avesse fatto la richiesta di rinvio a giudizio nei termini previsti. In questa maniera, invece, saranno celebrati due processi fotocopia con duplicazioni di oneri e costi”.

Restano in ballo le altre ipotesi di reato – riciclaggio, autoriciclaggio e appropriazione indebita – per Zamparini e le altre persone indagate. Ci vorrà ancora tempo prima che i pubblici ministeri chiudano le indagini e decidano se chiedere il processo o l’archiviazione. Cosa cambia nelle prospettive future del Palermo e nelle trattative di cessione del club di cui si parla da mesi? Sono i punti interrogativi che tengono in ansia i tifosi rosanero. Formalmente nulla, visto che Zamparini ha ceduto la società nei mesi scorsi a Daniela De Angeli, a cui spetta l’onere, d’intesa con il presidente Rino Foschi, di traghettare la società verso un futuro che resta incerto.

 


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