La prima sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Bologna con la quale nel dicembre 2009 erano stati disposti i domiciliari per motivi di salute e quindi era stato scarcerato Gerlando Alberti, jr condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Graziella Campagna, assassinata del messinese nel dicembre del 1985. Il procuratore generale di Bologna, infatti, aveva fatto ricorso contro la scarcerazione, e i domiciliari disposti per motivi di salute, del boss che ha oggi ha più di 70 anni. Il provvedimento, infatti, aveva destato numerose polemiche. Lo stesso Guardasigilli aveva disposto accertamenti. Graziella Campagna venne uccisa dal boss perché al tempo lavorando in una lavanderia aveva trovato per caso un foglio in una delle giacche di Gerlando Alberti jr che a quei tempi era ancora latitante nel messinese. Grazie anche all’impegno del fratello di Graziella, diventato carabiniere, dopo anni le indagini hanno permesso di ricostruire l’omicidio avvenuto affinché la ragazza non parlasse e non permettesse così di trovare il boss allora latitante.
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