Quante emozioni a San Siro. L’Inter ha vinto in dieci (espulso Muntari) e grazie a un gol-fantasma (autorete di Terlizzi, dentro o fuori ?).
Il finale del primo tempo, dopo un assalto improduttivo dei nerazzurri per mezzora, è stato ricco di colpi di scena: il vantaggio rossazzurro di Plasmati, il pareggio immediato di Quaresma (con deviazione di Mascara), l’espulsione di Muntari, un redicidivo del cartellino rosso. Ebbene l’Inter – che ha fatto vedere un buon Quaresma, esordiente, un ottimo Maicon e uno scatenato Mancini nel finale – ha avuto la forza di reagire e vincere in dieci, sia pure con un autogol di Terlizzi che non sapremmo giudicare, come non ci sentiamo di dare un giudizio preciso sulla magnificenza della squadra di Mourinho: troppe assenze, una generica superiorità territoriale, gol sprecati, Ibrahimovic ancora non al meglio in fase conclusiva. Una vittoria meritata, ma così così. Il Catania può salvarsi agevolmente, anche se nella ripresa non ha fatto molto, pur essendo in superiorità numerica. Il festeggiatissimo Zenga comunque ha lavorato bene. Mourinho ha voluto stupire tutti, lasciando in panchina iniziamente Adriano, Cruz, Mancini, Cambiasso, Zanetti e Cordoba. In campo l’esordiente (con gol) Quaresma, Burdisso e Balotelli. Zenga ha puntato su Silvestre terzino sinistro e, davanti, Plasmati, autore di un bel gol di testa.
E’ stata una partita a senso unico per una mezzora. Catania chiuso, Inter in avanti. I nerazzurri hanno girato attorno all’area di rigore, hanno tentato di passare con i traversoni di Maicon da destra, di Figo da destra e con i suggerimenti dell’uomo-ovunque Quaresma, un giocatore prezioso perché capace di muoversi su tutto l’arco dell’attacco e di andare al tiro. E in una serata in cui Ibrahimovic è rimasto quasi bloccato dai centrali difensivi e Balotelli non è riuscito a colpire efficacemente, avere il valore aggiunto della fantasia di Quaresma è stato un vantaggio. Il Catania ha avuto fra i pali l’ottimo Bizzarri che ha neutralizzato i tiri di Maxwell, Muntari (due, uno da due passi). Dopo lo sfogo, l’Inter si è un po’ spenta e il Catania ha segnato un gran gol, portandosi in vantaggio, con una sorpresa al 42′: Mascara ha dato a Tedesco che da sinistra ha operato un gran cross: Plasmati (fino a quel momento inattivo) è saltato benissimo di testa, beffando i lungagnoni nerazzurri e Julio Cesar. Ma la reazione dell’Inter è stata immediata: Quaresma, con la sua famosa “trivela” da destra ha tirato, Mascara ha deviato, mettendo Bizzarri fuori causa. Botta e risposta. Ma colpo di scena finale: Tedesco ha smanacciato su Muntari che lo ha colpito al volto: espulso, lasciando l’Inter in dieci. Dopo un tentativo di Maicon deviato da Bizzarri, una mischia e poi la fine.
Mourinho ha lasciato il mediocre Figo negli spogliatoi, chiamando Zanetti al suo posto per dare più equilibrio alla squadra nerazzurra. L’Inter è partita fortissimo nella ripresa ed è passata in maniera inusitata: su rimessa di Maicon da destra, Terlizzi ha toccato la palla all’indietro, la palla ha carambolato sul palo basso alla destra di Bizzarri che poi ha bloccato, ma l’assistente ha segnalato che la palla dopo il palo ha superato la linea e nessuno potrà mai dimostrare qual’è la verità. Comunque palla al centro. La reazione del Catania c’è stata, ma senza sbocchi: è stato invece Maicon a sfiorare il gol. Mourinho ha poi inserito Cambiasso per dare maggior ordine al gioco nerazzurro.
Poi è entrato Mancini che ha subito cercato il gol (deviato) dopo un mani in area di Terlizzi. Un duetto Mancini-Ibrahimovic (tiro sul portiere) è strato sprecato dallo svedese. Gli ultimi minuti, col Catania in avanti (gran tiro di Silvestre di poco alto) e l’Inter disperatamente attaccata al 2-1, hanno fatto capire a Mourinho che in Italia non sarà facile vincere.