CATANIA. Tutto sarebbe partito a seguito di una denuncia “effettuata da parte di un comitato dei lavoratori della FCE prima e della principale organizzazione sindacale dell’Azienda poi, di una attività in atto promossa dalla Gestione Commissariale Straordinaria del Comune di Catania e dalla partecipata del Comune di Catania AMTS Catania, S.p.A. tesa a valutare lo spacchettamento delle attività oggi svolte dalla FCE e il possibile spostamento delle competenza e della gestione della metropolitana di Catania in favore di AMTS Catania S.p.a”.
Per tutto ciò i Consiglieri Comunali di “Prima L’Italia” al Comune di Catania, Giuseppe Gelsomino, Francesca Ricotta, Sara Pettinato, Agatino Giusti e Francesco Saglimbene hanno preannunciato che depositeranno una interrogazione urgente al Commissario Straordinario dell’Ente.
“Quanto denunciato dai lavoratori – spiegano gli esponenti di Prima L’Italia – costituisce un fatto del tutto inopportuno e fuori luogo coinvolgendo aspetti e questioni che non rientrano e non possono rientrare, in alcun modo, nelle competenze e responsabilità tanto del Commissario Straordinario del Comune quanto dell’Amministratore Unico di AMTS.
Ed invero – aggiungono i consiglieri comunali – come evidente una simile attività rappresenta una scelta strettamente connesso a strategie di pianificazione, programmazione e valutazioni amministrative inconciliabili tanto con l’attività di gestione commissariale straordinaria in atto quanto con i compiti affidati ad AMTS Catania S.p.A. sulla base delle chiare indicazioni, fino ad oggi, espresse dal Consiglio Comunale di Catania in materia di TPL e di atti approvati in materia di trasporti e viabilità dalla Giunta Municipale”.
La lunga nota inviata alla stampa
“Sembrerebbe addirittura che l’amministratore Unico di AMTS Catania S.p.A. – in assenza di propria competenza diretta e di indicazioni da parte del Consiglio Comunale e/o di altri organi deputati come per legge – abbia conferito in relazione a quanto oggetto del nostro intervento, addirittura, un incarico ad una società privata per la elaborazione di uno studio finalizzato a progettualità che non provengono da chi è deputato alle scelte strategiche di pianificazione del trasporto pubblico demandate, per norma, alla politica regionale e nazionale. L’eventuale scelta strategica di suddividere la Ferrovia Circumetnea, oggi Gestione Governativa del MIT, nelle diverse linee di servizio, metropolitana, ferroviaria e su gomma, e lasciare che AMTS Catania, partecipata del Comune di Catania per la gestione del trasporto e della sosta, possa inglobare la tratta metropolitana della FCE, che oggi e ancor più domani, ha una vocazione a servire un’area più ampia della stessa città di Catania, investe – spiegano i rappresentanti di Prima L’Italia – scelte che devono essere valutate nell’ambito della politica sulla mobilità del trasporto pubblica le cui linee di indirizzo sono esclusivamente di competenza di chi governa il territorio e già mai possono essere lasciata a valutazioni personali di un amministratore unico di una Azienda partecipata e/o essere oggetto di scelte assunte nell’ambito di una gestione commissariale straordinaria dell’Ente Comune di Catania.
A ciò si aggiunga – dichiarano i consiglieri interroganti – che l’assunzione di simili scelte ha chiari ed incontrovertibili conseguenze e risvolti finanziari ed economici destinati ad impattare negativamente: 1) sull’attuale situazione di bilancio dell’Ente Comune di Catania; 2) sui lavoratori di FCE e di AMTS Catania S.p.A.; 3) Sui numerosi finanziamenti e piani di investimento e sviluppo che, allo stato, riguardano FCE ed i servizi ad essa connessi e, in generale, il trasporto pubblico locale nel nostro territorio.
Ecco perché giudichiamo negativamente l’attività in esame condotta dalla gestione commissariale del Comune di Catania e dall’AMTS Catania S.p.A. che, per modalità e tempi, risulta del tutto incomprensibile e contraria alle regole vigenti in materia invadendo ambiti affidati istituzionalmente ad altri soggetti.
Appare, infine, evidente come in questa fase, anche il solo distrarre risorse della Ferrovia Circumetnea, per la gestione e il governo della trasformazione societaria e del passaggio dal Governo nazionale alla Regione, secondo le previsioni di legge, metterebbe a rischio il completamento degli investimenti oggi in essere con il rischio di disimpegno della spesa da parte della Commissione europea e della impossibilità di completare gli interventi, con danni per la collettività e con la perdita dell’occasione data oggi dai programmi comunitari.
Ecco perché – aggiungono i consiglieri – invitiamo il Commissario Portoghese e i vertici di AMTS Catania S.p.A. ad evitare fughe in avanti su questo argomento. L’eventuale trasformazione di FCE, prevista per legge – concludono i rappresentanti a Palazzo degli Elefanti di Prima L’Italia – va percorsa ma in un orizzonte temporale più ampio e collocabile dopo il 2026, quando saranno complete le opere di ampliamento della Metropolitana della Ferrovia Circumetnea, e, comunque, sulla base di atti di programmazione e pianificazione provenienti dai soggetti deputati, nei modi di legge e nel rispetto degli attori istituzionali coinvolti”.