23 Gennaio 2021, 17:23
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Catania capitale siciliana dei contagi Covid. Un numero che salta all’occhio anche “per l’alto numero di tamponi effettuati”. Questa è l’analisi presentata dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ai consiglieri di Palazzo degli Elefanti. “In questa terza fase la capacità diagnostica dei sistemi sanitari territoriali si è dimostrata superiore a quella dei primi mesi dell’emergenza – ha spiegato – ma abbiamo una più bassa ospedalizzazione”. Una lettura condivisa anche dal sindaco Pogliese, che nella stessa seduta, ha rilanciato i numeri dei tamponi effettuati nel drive-in di San Giuseppe la Rena.
Si dice “soddisfatto” l’autonomista Sebastiano Anastasi, promotore della seduta straordinaria con il vertice della Sanità siciliana. “Una presenza che ci ha onorato, così come l’intervento del sindaco. Ne è uscito fuori un dibattito di alto livello e i colleghi consiglieri sono stati all’altezza di un momento tanto importante per la città”, spiega a LiveSicilia il consigliere di Grande Catania.
“Il nostro obiettivo – aggiunge Anastasi – non era tanto di parlare di Covid, ma di Catania alla luce dell’emergenza Covid. Resta però un problema – continua – Avrei voluto delle risposte più chiare dai tecnici. Ad esempio, non ho ricevuto risposte sul perché, in attesa dei risultati dei tamponi, moltissimi catanesi sono rimasti letteralmente sequestrati a casa. Oppure, perché le visite collegiali per soggetti che devono richiedere l’invalidità, siano sospese mentre nella vicina Pedara ciò non avviene”.
Anastasi guarda anche agli effetti della cancellazione degli eventi non religiosi della festa di Sant’Agata e ai non introiti per Catania. “I mancati festeggiamenti creeranno un buco pari alla chiusura di una grande industria, stessa cosa – spiega – avverrà ad Acireale e Misterbianco con la cancellazione dei rispettivi carnevale. Parlo da convinto autonomista e credo che le amministrazioni locali debbano attivarsi con il governo centrale per tamponare la crisi. Pogliese, in pieno dissesto, ha saputo coinvolgere le forze della città, al di là delle posizioni di partenza, per un interesse di territorio. Oggi serve lo stesso modello”.
Il Movimento 5 Stelle ha puntato i riflettori sulle carenze della sanità pubblica siciliana, chiedendo contratti aggiuntivi di formazione specialistica per i medici residenti nell’Isola e l’aumento dei posti per l’accesso al corso formativo di medicina generale. Spiega la consigliera Lidia Adorno: “L’emergenza sanitaria ha messo in luce tutte le crepe della sanità pubblica mortificata dai continui tagli che si sono susseguiti negli ultimi trent’anni ed ha evidenziato soprattutto la carenza di medici specializzati. Talvolta infatti a mancare non sono stati i macchinari ma i medici specializzati che li sapessero utilizzare”.
“Tale misura – aggiunge – consentirebbe di migliorare notevolmente il servizio sanitario pubblico siciliano – continua – aumentando finalmente il numero dei medici specializzati nelle corsie dei nostri ospedali e mettendo la parola ‘fine’ alle estenuanti lunghe liste d’attesa. La Sardegna, Regione a Statuto Speciale come la nostra, ha infatti deciso lo scorso anno di investire sui propri giovani medici, residenti li’ da almeno 5 anni, finanziando contratti aggiuntivi regionali di formazione specialistica medica.E li ha anche vincolati, una volta completato il percorso formativo, a prestare lavoro negli ospedali e nelle strutture pubbliche della stessa regione. Copiare l’esempio sardo ci permetterebbe di avere, sin dal prossimo anno, un numero adeguato di medici specializzati nelle corsie degli ospedali siciliani, di migliore la qualità del servizio sanitario e di evitare la fuga dei migliori cervelli siciliani, che purtroppo ogni anno puntualmente si verifica.Ora la palla passa nelle mani di Razza e Musumeci – conclude Lidia Adorno – che possono prendere al volo la nostra proposta in modo da rendere così lo Statuto Speciale e l’autonomia della Sicilia, non più un qualcosa di astratto, ma un fatto reale e possibile e finalmente tangibile”.
Daniele Bottino, consigliere dell’area Musumeci, intanto invoca il giro di vite sui controlli. Così si è espresso via Facebook: “Potremmo rimanere zona rossa, potremmo fare anche un lockdown, ma se le forze di polizia non intensificheranno i controlli, purtroppo le cose non cambieranno perché a Catania ci sono sempre i “furbetti”di turno che sono e saranno convinti di fare quello che vogliono, danneggiando quindi la situazione generale! In questo in verità devo dire che il Dpcm in vigore non consente alle forze di polizia di poter contrastare facilmente gli spostamenti! Quindi solo unendo le forze potremmo combattere questo terribile virus”.
Per il renziano Giuseppe Gelsomino, “è necessario conoscere il piano previsto dal Governo per le vaccinazioni”. Ma non solo: il consigliere di Italia Viva chiede di “trasformare gli ospedali chiusi in ospedali Covid, questo affinché il flusso delle vaccinazioni e delle terapie, eviti di bloccare il funzionamento delle aziende ospedaliere, che devono lasciare indietro i pazienti che soffrono di altre patologie”. (fma)
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23 Gennaio 2021, 17:23