CATANIA – Il Partito Democratico presenta i candidati al consiglio comunale. Sulla falsa riga delle parole di Elly Schlein anche i dem etnei assicurano che “nemmeno questa volta li vedranno arrivare”. L’iniziativa pomeridiana in scena al Sal è scandita da ottimismo. Il test catanese avrà una valenza nazionale e i dem non vogliono mancare l’appuntamento sperando di avere il vento in poppa grazie al simbolo. Ne è convinto il senatore Antonio Nicita che apre la kermesse dopo i saluti iniziali del vice segretario provinciale Nino Vullo che ha rilanciato: “La partita è aperta”. Il candidato sindaco Maurizio Caserta traccia la linea di confine. “Si fronteggiano due idee di città, una all’insegna della continuità, l’altra del cambiamento”, dice cercando di suonare la carica. E aggiunge: “E’ una partita che ci possiamo giocare”. Poi si alternano diversi candidati al consiglio.
Ad aprire le danze è il rugbista Orazio Arancio “Capolista di una lista fortissima” (dice di sé). La pasionaria Sara Fagone, il giovanissimo ingegnere Matteo Bonaccorso, Anna Vullo, Gessica Salerno, il giornalista-avvocato Marco Pitrella (che cita Scidà, invitando a sfidare il sistema Catania), l’avvocato Seby Gazzo, l’ex consigliere di municipalità Mirko Giacona, l’avvocata Patrizia Tropea e l’universitario Damien Bonaccorsi e gli assessori designati Luigi Tabita (attore e attivista lgbtq) e il docente universitario Maurizio Spina.
Storie diverse che si incontrano nel percorso dem che porta a Palazzo degli Elefanti. La deputata regionale Ersilia Saverino invita a votare per “voltare pagina e premiare un modo diverso di fare politica”. Il segretario regionale, Anthony Barbagallo, ringrazia chi ha lavorato alla lista: la segretaria provinciale Maria Grazia Leone (stranamente assente) e il partito catanese. “Abbiamo lavorato a una lista senza uscenti, alla fine non vincerà questo o quel candidato ma l’interno Pd”, dice Barbagallo. Che assicura: “La vittoria è possibile, ricordiamoci che Catania è la città più importante al voto e sarà un test nazionale”.