Catania, ipotesi voto anticipato: serve trovare l'intesa all'Ars - Live Sicilia

Catania, ipotesi voto anticipato: serve trovare l’intesa all’Ars

Nomi, ipotesi e coalizioni.

CATANIA. Tra i corridoi di Palazzo dei Normanni c’è chi sta pensando a un blitz affinché Catania possa tornare a voto ben prima della finestra di primavera. Nello specifico, si starebbe lavorando a un emendamento da inserire nella legge di Bilancio. Secondo la normativa ufficiale, le amministrative siciliane si terranno tra il 15 aprile al 30 di giugno del 2023. E, stando così le cose, la data sarà deliberata dalla giunta regionale entro questa cornice. Affinché l’Assemblea possa anticipare il voto serve innanzitutto un’ampia convergenza o l’intesa, almeno, tra i partner della maggioranza. Ed è lì che al momento, s’impantanerebbe ogni fuga in avanti. Perché manca ancora l’accordo.

Ipotesi Sudano

Nelle segreterie del centrodestra catanese c’è un mantra che viene ripetuto fino all’ossessione: “Se la coalizione è compatta non c’è partita”. Tra quel “se” e il risultato finale c’è però di mezzo il mare, per citare il proverbio. Sono tre le forze che rivendicano di staccare il ticket per la poltrona di primo cittadino, sebbene manchi all’appello una qualche dichiarazione ufficiali. Matteo Salvini in persona lo aveva detto anzitempo che la Lega sarebbe stata della partita. Parole pronunciate quando serviva ancora definire il doppio accordo per Palermo Città e Palermo Regione. Da allora, però, l’ipotesi non è mai stata tirata indietro. In un Carroccio sempre più a trazione Luca Sammartino, appena nominato vice governatore dell’Isola, scalpitano affinché Valeria Sudano possa fare un passo in avanti.

Gli autonomisti

Il punto è che fuori dal recinto leghista non tutti sono disponibili a cedere il passo a un gruppo politico che, negli anni, indipendentemente dai partiti, è andato a crescere. Salvo Di Salvo, spesso cassa di risonanza del Lombardo-pensiero, ha detto al nostro giornale che anche gli autonomisti potrebbero avanzare un nome. Forti, soprattutto, dei numeri raccolti lo scorso 25 settembre dentro il recinto di Catania città. Da quanto risulta, l’ex governatore regionale, in questi mesi, avrebbe aperto più di un canale di dialogo. E non solo con esponenti del centrodestra. Ma con forze civiche e dell’area cattolica in nome di un progetto di salute pubblica. In tal senso, Emiliano Abramo, esponente di punta della Comunità di Sant’Egidio, godrebbe di una stima bipartisan.

Al momento, gli autonomisti non hanno però un nome specifico da lanciare (se non quello dell’ex assessore regionale Antonio Scavone, apprezzato da più lati). La “pazza idea” della candidatura in prima persona dello stesso Lombardo sarebbe tramontata sulla scorta del passaggio in Cassazione del processo che lo riguarda per presunti reati di mafia (in appello è stato assolto). LiveSicilia è intercettato semmai un’altra opzione. Quella del manager della Sanità Angelo Pellicanò. Un candidato senza partito rimasto però colpito dalle percentuali raccolte da Mpa e la Dc di Totò Cuffaro alle scorse Regionali.

La Chiesa

L’arcivescovo Luigi Renna, a quanto pare, non vuole che la Chiesa si risucchiata nella campagna elettorale e strattonata per la talare. Ciò non esclude, tuttavia, che i laici-cattolici possano in autonomia contribuire, come già accaduto in estate con il documento “Non possiamo tacere”, affinché il bene comune e la dignità della persona umana siano tenuti in alta considerazione nei programmi elettorali. In tal direzione, il già prefetto Claudio Sammartino si è espresso con chiarezza. 

I meloniani

Il coordinatore provinciale dei Fratelli d’Italia, Alberto Cardillo, lo ha detto esplicitamente che i meloniani hanno tutto il diritto di rivendicare la leadership del centrodestra cittadino. E non solo come compensazione per i due stop subiti da Salvo Pogliese sulla scorta della controversa legge Severino. La questione riguarda l’intera mappatura dell’Isola. Avendo rinunciato a Palazzo d’Orleans, con la mancata ricandidatura di Nello Musumeci a governatore, e con l’opzione Palermo in mano al centrista Roberto Lagalla, FdI reclama nuovamente Catania. Non fosse altro che la città di Messina, benché nella disponibilità di De Luca, vede la Lega in maggioranza con Federico Basile. Dettaglio, quest’ultimo, che potrebbe mettere in allarme Sammartino e Sudano.

Per i possibili nomi si guarda agli esponenti dell’ex giunta Pogliese: in particolare a Sergio Parisi, uomo di Sport, e il cardiologo Pippo Arcidiacono. A proposito di assessori, Ruggero Razza, in questa partita, potrebbe ancora dire la sua. All’interno del partito c’è anche chi sussurra il nome di Giacomo Bellavia, il presidente di Amts. Guardando al mondo dell’Università, l’ipotesi del costituzionalista Felice Giuffré potrebbe mettere d’accordo in tanti. Qualcosa, in tal senso, potrebbe essere affrontata durante la Festa del Tricolore in corso a Catania. Sono due i panel da tenere d’occhio: quello con i vertici dei partiti centrodestra siciliano (Renato Schifani compreso) e l’incontro tra gli amministratori dell’Isola.

Liberal e riformisti

Dibattito aperto anche a sinistra. Enzo Bianco lo ha ribadito più volte, in ultimo con un post più che esplicito, che è disponibile ad affrontare la competizione. Ma potrebbe ritrovarsi a competere con un avversario inaspettato. Cioè, Lanfranco Zappalà: il compagno di tante battaglie che ultimamente è transitato in zona Carla Calenda. Una parte di Azione si è schierata pubblicamente a favore della sua candidatura. Ma c’è un ma. Durante la recente visita a Palermo, lo stesso Calenda avrebbe rinviato il dossier catanese. A quanto risulta, anche la new-entry Giuseppe Castiglione, proveniente da Forza Italia, preferirebbe un approfondimento. 

Progressisti

Il Pd, in attesa di ridefinire gli organi provinciali, tace. In zona cinque stelle, l’ipotesi di una candidatura eccellente prende quota. Non è stato ancora smentito il rumor che vuole l’ex sottosegretario Giancarlo Cancelleri in corsa. Di certo c’è che da qualche mese a questa parte lo si vede sempre più spesso a Catania. Poi ci sono due nomi che piacciano tanto anche alla sinistra, Nunzia Catalfo e Gianina Ciancio. Tant’è che Matteo Iannitti (Arci) ha fatto già sapere che potrebbe scommettere su di un campo largo progressista a guida M5s.

Non mancano tuttavia altre iniziative a sinistra. A partire dal manifesto sulla città che tra i primi firmatari Maurizio Caserta e altri intellettuali catanesi. 

Angelo Villari è nuovamente in campo con il progetto Comunità in Progresso. Cateno De Luca ha detto che lo vedrebbe bene come candidato sindaco; l’ex segretario del Pd preferisce però tornare a guardare nuovamente a sinistra dopo la parentesi elettorale di Sicilia Vera e non candidarsi. Contatti con l’ex primo cittadino di Messina erano avvenuti la scorsa estate con un altro candidato già in campo, Riccardo Tomasello, l’ex presidente del comitato dei festeggiamenti agatini. Da allora non si registrano particolari evoluzioni. L’unica certezza è che il dossier Catania, per De Luca, è tutt’altro che chiuso. Intanto il deputato Ars Ludovico Balsamo sta lavorando alla compilazione delle liste. 


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