AGRIGENTO – Ancora un altro risultato negativo e ancora nervosismo in casa Catania dopo la sconfitta contro l’Akragas nonostante le numerose occasioni soprattutto nel secondo tempo quando gli etnei hanno giocato undici contro dieci per l’espulsione di Dyulgerov tra gli agrigentini. I rossazzurri però non riescono a concretizzare le occasioni con Bombagi e Calil, sbloccandosi solo negli ultimi dieci minuti. La settima partita senza vittorie, nonostante l’arrivo di Moriero sulla panchina, scalda gli animi degli addetti ai lavori e porta la società a dichiarare il silenzio stampa fino alla fine del campionato, facendo parlare soltanto il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno che si scaglia contro gli arbitri.
“Noi abbiamo tanti demeriti – spiega il diesse – ma il clima attorno non ci aiuta, gli unici che sembrano tenere al Catania sono i ventiquattro giocatori, poi prendiamo schiaffi da tutti, dalla stampa e dalla città. Chi ama il Catania deve lottare con noi fino alla fine del campionato”. Ferrigno parla di una congiura contro il Catania, società che, a suo dire, sta pagando quanto accaduto nella scorsa stagione con il caso delle partite comprate per non retrocedere a cui si sono aggiunte le scommesse: “Forse c’è qualcosa che noi non sappiamo, forse stiamo pagando delle colpe per quanto successo in passato. Ci sono calci di rigore dati e poi non dati e altri episodi che condizionano le partite. Cercano di far sparire il Catania. Oggi l’arbitraggio non è stato buono, sono numerosi gli episodi nel corso del campionato che non ci sono piaciuti e forse stiamo parlando troppo tardi”.
Il direttore sportivo salva però Moriero, arrivato ad inizio marzo e ancora a secco di vittorie: “Lui sarà l’allenatore fino alla fine del campionato, abbiamo bisogno adesso dei veri tifosi già dalla sfida contro il Messina e non delle ‘cucche’. Ci salveremo all’ultimo minuto dell’ultima partita dei playout ma abbiamo bisogno il sostegno di tutti”.