CATANIA – Quasi centottantacinque anni per 17 imputati. Con pene comprese tra due e 20 anni di reclusione. È la richiesta del pm di Catania, Raffaella Agata Vinciguerra, nel processo che si celebra col rito abbreviato, davanti al gup Fabio Di Giacomo Barbagallo, nato dall’inchiesta ‘Mercurio’. Le indagini sono dei carabinieri del Ros su mafia e politica.
Catania, mafia e politica
La condanna più pesante, venti anni, è stata sollecitata per Ernesto Marletta, il boss del Castello Ursino. La pm ha chiesto per lui, imputato per voto di scambio, associazione mafiosa ed estorsione, 20 anni di reclusione. Per Rosario Bucolo, invece, chiesti 6 anni con il riconoscimento dell’attenuante della collaborazione, e 10 anni per il consigliere comunale di Ramacca, Salvatore Fornaro.
Ieri la pm ha ribadito al gup la richiesta di rinvio a giudizio per voto di scambio politico mafioso dell’ex deputato regionale Giuseppe Castiglione e di due ex dipendenti Amts, Domenico Colombo e Giuseppe Coco, che avrebbero fatto da collegamento con il gruppo mafioso del Castello Ursino di Catania.
Chiesto il processo anche per Matteo Marchese, ex consigliere comunale di Misterbianco che dopo l’arresto si è dimesso, e per l’ex sindaco di Ramacca, Nunzio Vitale.
Le richieste di condanna dei 17 imputati
Emanuele Bonaccorso undici anni e un mese di reclusione. Lorenzo Bucolo, un anno e quattro mesi. Rosario Bucolo sei anni. Antonino Della Vira undici anni e nove mesi. Domenico Di Gaetano dieci anni. Pierpaolo Luca Di Gaetano sedici anni e otto mesi. Vincenzo Fresta 12 anni. Salvatore Fornaro dieci anni. Ernesto Marletta venti anni.
Ed ancora: Salvatore Mendolia quattordici anni. Salvatore Mirabella sedici anni. Santo Missale sedici anni e otto mesi. Biagio Nicotra due anni. Pasquale Oliva sedici anni e otto mesi. Vincenzo Rizzo quattordici anni. Fabrizio Sciuto quattro anni e Francesco Salvatore Strano due anni e otto mesi.
Nella valutazione delle richieste di condanna la Pm ha tenuto conto del rito abbreviato, ma non ha applicato le attenuanti generiche, fatta eccezione per il collaboratore Bucolo e per Scuto.

