CATANIA – Ad ogni ora del giorno e della notte li trovi là. Negli spiazzi pubblici, dentro i parcheggi dei supermercati, nei pressi degli ospedali, davanti ai cinema e persino nelle aree con stalli privati della società SoStare. Con l’inconfondibile marsupio e il passo felpato sono loro: i posteggiatori abusivi.
Una vera e propria piaga all’ombra dell’elefante, ma se per molti si tratta di criminalità organizzata, c’è chi – del mestiere – assicura ai nostri microfoni che “la mafia” non c’entra. Poco più di 15 euro il guadagno giornaliero, qualcosa in più quando si avvicinano le feste, tipo S. Agata, o quando si ha il privilegio di gestire un’area trafficata, magari proprio nei pressi di uno dei mercati rionali.
“Spesso tramandiamo da padre in figlio l’area – racconta un posteggiatore del centro storico – io non ho un prezzo fisso, lascio fare al buon cuore dell’automobilista, c’è pure chi non mi lascia nulla, ma io proseguo nel mio lavoro senza lamentarmi”.
E alla domanda: ma le forze dell’ordine cosa vi dicono? Lui non esista e risponde: “Molti sono miei clienti. Certo, ho preso anche parecchie multe dalla Polizia Municipale, ma io ho 62 anni, non potrei trovare lavoro altrove quindi resto qui”.
Storie di crisi, povertà, tristezza. Racconti che fanno male e che forse sciolgono un po’ l’astio che solitamente si prova nei confronti della categoria. Non tutte le storie però sono le stesse. Perché se c’è chi lo fa senza pretesa, defininendola come una sorta di “elemosina dignitosa”, ci sono anche i posteggiatori abusivi violenti, prepotenti, arroganti. E a dirlo sono proprio i catanesi.
C’è la testimonianza di Enrico che ha ritrovato rigata la sua fiat Punto per non aver lasciato 1 euro al posteggiatore: “Mi trovavo nei pressi della Stazione, esattamente alle spalle del piccolo rifornimento di benzina di piazza dei Martiri, una volta lasciata l’auto si è avvicinato un uomo, un posteggiatore, senza però dirmi nulla. Io ho proseguito per la mia strada. Appena due ore dopo l’amara sorpresa: tergilunotto distrutto e intera fiancata rigata. L’uomo ovviamente non c’era più”.
Come questa tante altre le disavventure cittadine. “In via Vincenzo Giuffrida è un incubo – racconta Cristina – quando sono sola è peggio e sono costretta a pagare per paura, perché le minacce sono tante, soprattutto la sera, il rischio di non trovare l’automobile è alto”. Quasi a farle da eco Paola: “Il fine settimana in centro è impossibile trovare un posto vuoto libero da un posteggiatore che voglia qualche euro in cambio, a volte persino 3. Vorrei non pagare ma che senso avrebbe quando le persone dopo di me continuano a farlo? Conosco tanti ragazzi che hanno trovato la macchina graffiata o addirittura spaccata”.
La petizione. Si fa così spazio l’iniziativa di Marco Leonardi, consigliere III Municipalità, che ha lanciato una petizione web con l’unico scopo di sollecitare il sindaco Enzo Bianco ad attuare una soluzione concreta all’abusivismo. “Nelle città di tutta Italia ed in particolare al sud è sempre più diffusa l’attività di posteggiatore abusivo – spiega Leonardi – Questi soggetti estorcono denaro a chi posteggia la propria automobile sul suolo pubblico da loro controllato, facendo seguire minacce più o meno velate e danneggiando l’auto di chi si rifiuta di pagare. Chiediamo di fare pressione per l’emanazione e l’approvazione di una legge che preveda la detenzione in carcere di questi soggetti, la loro schedatura, il loro impiego in lavori socialmente utili a titolo gratuito, il pagamento di tutti i verbali. Vorrei che prendeste iniziative concrete per punire severamente ed impedire l’attività di posteggiatore abusivo”.
Per firmare la petizione:https://www.change.org/it/petizioni/comune-di-catania-punire-chi-pratica-abusivamente-l-attivit%C3%A0-di-posteggiatore
