Quel bene confiscato, ricettacolo di rifiuti e lotte tra pitbull

Quel bene confiscato, ricettacolo di rifiuti e lotte tra pitbull

Il sito dell’ex Avimec (colosso dei trasporti che fu di Pippo Ercolano) è un’altra bomba ecologica pronta ad esplodere.

CATANIA. Quella della ex Avimec, che fu colosso dei trasporti e che fece la fortuna di Pippo Ercolano, a suo tempo re di cosa nostra a Catania insieme a Nitto Santapaola, è una storia che non ha ancora conosciuto l’epilogo finale. Bene confiscato alla mafia, vive l’effetto collaterale che l’abbandono del sito ha provocato.
In pratica, in piena Zona industriale a Catania, si trova un’altra di quelle bombe ecologiche che, nel perimetro di pochi chilometri quadrati, è pronta ad esplodere. Di certo, c’è che all’orizzonte non si intravede nessuno pronto a disinnescare l’ennesimo scempio ecologico.
Storiacce che vi andiamo raccontando da tempo e che sembrano essere divenute la normalità. Quasi l’abitudine in un lembo di terra che assomiglia ancora di più ad un’area franca per chiunque voglia disfarsi di qualunque carico di immondizia: che siano inerti o rifiuti di ogni genere, non fa alcuna differenza.

Alla vecchia area della Avimec ci si entra svoltando per una stradina che costeggia la Statale 114. Non è raro incrociare furgoncini, motoape o camioncini che hanno appena scaricato materiali e spazzatura in barba ai controlli e all’ambiente.
Ma, dicevamo, sembra ormai quasi di stare a parlare della regolarità della cose. L’intero sito è una discarica illegale a cielo aperto. Una distesa di spazzatura, scarti edili, materassi e materiale ingombrante che si è accalcato ed accumulato giorno dopo giorno.
Sulla parte destra del sito si scorge anche lo scheletro in ferro di quello che una volta doveva essere un gabbiotto: “Lì, nemmeno tanto tempo fa, ci facevano pure i combattimenti tra pitbull. Adesso preferiscono altre zone”, ci viene fatto notare.

Nel frattempo, la questione ambientale rimane. Un fatto che non si capisce bene per chissà quale motivo sembra passare in second’ordine: un degrado immutabile che si compie lontano dal cuore urbano della città ma in piena area che dovrebbe essere sinonimo di sviluppo. Nelle scorse settimane abbiamo appreso di una denuncia effettuata dalle Guardie ittico-venatorie Eps che hanno costantemente pattugliato l’area anche nell’intento di scoraggiare ulteriori scarichi illeciti di rifiuti.
Ad oggi, la situazione rimane grave. E sminuirla significherebbe solo infierire ulteriormente su una città che ha urgente bisogno di lanciare segnali di ben altro tenore.


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