CATANIA – Una sepoltura romana. Parte, senza dubbio. della necropoli che si estendeva nella Catania antica, dalla zona di Piazza Stesicoro fino al viale Regina Margherita. “Abbiamo finito di scavare – spiega Michela Ursino, della sovrintendenza ai Beni culturali di Catania – e confermo: si tratta di una sepoltura realizzata da una serie di pietre e con copertura a cappuccina”.
La necropoli
L’esistenza della necropoli è nota da secoli ma è in occasione di scavi per opere pubbliche, come quelli che attualmente interessano l’area e relativi alla posa di cavi elettrici da parte di Terna, che ogni tanto i reperti riemergono a ricordare il passato di una città dai mille strati.
La tomba romana
“La tomba è stata rinvenuta all’angolo tra via Androne e via Battiato, nella zona di piazza Santa Maria di Gesù. Dalle prime analisi pare appartenere all’epoca romano imperiale. “È ancora difficile stabilirlo – continua Michela Ursino. Sono in corso gli studi -prosegue, evidenziando come, in quell’area vi siano sepolture di ogni tipologia e periodo storico. “La datazione precisa verrà fuori dalle analisi – continua.
I lavori in corso
I lavori nell’area sono stati temporaneamente sospesi per permettere agli archeologi della sovrintendenza di recuperare parte della sepoltura. Nello specifico, la copertura della tomba. “Si tratta dell’antica copertura realizzata con tegole – aggiunge”. All’interno, sono stati rinvenuti frammenti di bronzo, vasellame e ossa.
Rinvenute ossa e vasellame
“Dalle prime ricostruzioni, pare che il defunto sia un giovane – conferma Ursino. Sono rimaste poche ossa non integre che dovrebbero appartenere a una uomo. Come corredo, abbiamo trovato due vasetti acromi e qualche traccia di bronzo, ma stiamo ancora stiamo studiando ciò che abbiamo trovato per capire meglio”.
Scavi anche nelle vicinanze
Il circolo di pietra a base, invece, è stato lasciato in sede, in attesa di capire come muoversi. “La tomba è quasi integra – continua – e si sta studiando come isolare e conservare ogni traccia emersa durante gli scavi. Stiamo lavorando anche in un altro settore, poco vicino, dove abbiamo individuato alcune strutture. Stiamo cercando di capire”.
La Sovrintendenza vigila
Il lavoro è certamente delicato e dovrà conciliarsi con la necessità di proseguire con il cantiere per la fornitura elettrica, in una zona densamente abitata e trafficata. La via Androne, oltre tutto, è un’arteria fondamentale per la viabilità cittadina. “La sovrintendenza e gli archeologi ingaggiati dalla ditta (Alberto D’Agata e Federico Caruso) seguiranno i lavori passo per passo” – assicura Michela Ursino.