CATANIA – Per circa due anni, avrebbero gestito un grosso giro di cocaina sotto l’ala del clan Cappello di Catania. Sono arrivati un’assoluzione e importanti sconti di pena per gli ultimi sette imputati del processo “Mulino a Vento”, che riguarda fatti risalenti a poco meno di quindici anni fa. La pena più grossa, nonostante una riduzione che l’ha quasi dimezzata in appello, va al 43enne Sebastiano Fabrizio Zappalà.
La seconda sezione penale della Corte d’appello di Catania lo ha assolto dall’accusa di traffico di cocaina, confermando invece la condanna per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. La pena è scesa a 15 anni. Zappalà è difeso dall’avvocato Maria Caltabiano e in primo grado aveva preso ventotto anni.
Gli sconti di pena
Gli altri sconti di pena riguardano Eugenio Castellino, 55enne difeso dall’avvocato Ermanno Zancla. Per Castellino cui si passa da venticinque anni a 7 anni e 4 mesi, grazie alla concessione delle attenuanti e all’esclusione, in appello, delle aggravanti. Poi il 45enne Luca Rubicondo, difeso dall’avvocato Marcello Marano, per cui la pena passa da nove anni e trentamila euro di multa a 8 mesi, grazie all’esclusione di un’aggravante e alla concessione delle attenuanti generiche, in continuazione con una precedente condanna, definitiva dal 2013.
Per Antonio Gianluca Pellegrino, 44enne difeso dagli avvocati Giovanna Aprile e Giuseppe Rapisarda, grazie all’esclusione dell’aggravante e alla concessione delle attenuanti generiche, si è passati da venticinque a 10 anni di reclusione. Per Giovanni Mirabella, 37enne difeso dagli avvocati Tommaso Manduca e Giuseppe Di Mauro, da nove a 8 anni, da trentamila a 28 mila euro di multa, grazie all’esclusione dell’aggravante e alla continuazione con una precedente sentenza.
Un’assoluzione
Pena ridotta anche per Rosario Bonforte, 57enne difeso dall’avvocato Salvatore Sterlino. Per lui si passa da nove anni e trentamila euro di multa a 6 anni e 26 mila euro di multa, grazie all’esclusione di un’aggravante. I giudici hanno invece assolto con formula piena, per non aver commesso il fatto, il 71enne Nunzio Nicolosi, difeso dall’avvocato Salvatore Leotta, che aveva preso 9 anni 30 mila euro di multa in primo grado.