Traffico di marijuana e cocaina |Blitz nel fortino della droga: 17 arresti - Live Sicilia

Traffico di marijuana e cocaina |Blitz nel fortino della droga: 17 arresti

DI LAURA DISTEFANO - I carabinieri hanno messo al setaccio il centro storico di Catania. Oltre 300 le perquisizioni effettuate. Scoperchiata un'organizzazione che aveva come riferimento la famiglia Scuderi e che aveva un giro d'affari di 10 mila euro al giorno. LEGGI I NOMI   GUARDA IL VIDEO ALL'INTERNO

operazione lava
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CATANIA – Un giro d’affari di 10 mila euro al giorno. Sarebbe stato questo il guadagno dell’organizzazione di trafficanti scoperchiata oggi dai carabinieri di Catania nel corso del blitz Lava. I militari, circa 200 quelli in azione, hanno passato al setaccio la zona di Piazza Caduti del Mare.

I capi promotori dell'organizzazione

Ventidue sono gli indagati per i quali è stato disposto l’arresto. Diciassette dei provvedimenti sono già stati eseguiti (LEGGI I NOMI), mentre cinque sono in corso d’opera. Va detto che, tra i ventitrè, quattordici si trovavano in carcere. A gestire il traffico era la famiglia Scuderi (storicamente ritenuta vicina ai Santapaola) ma all’organizzazione non è stata contestata l’associazione mafiosa, anche perchè gli arrestati, almeno la maggior parte, sono giovanissimi.

I provvedimenti sono stati emessi dai Gip di Catania sia su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia guidata da Giovanni Salvi che della Procura dei Minorenni, in quanto alcuni indagati all’epoca delle contestazioni non avevano ancora compiuto 18 anni. Per loro l’accusa formulata è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana. I Carabinieri hanno effettuato circa 300 perquisizioni per identificare eventuali depositi e nascondigli dello stupefacente.

Una parte dei destinatari dell'ordinanza

L’indagine, coordinata dalla Dda, è stata molto delicata e articolata ed ha abbracciato un arco temporale che va dal novembre 2012 a marzo 2013.  E’ stato scoperto – grazie all’ausilio di intercettazioni audio e video – che l’organizzazione avrebbe operato secondo uno schema manageriale e gerarchizzato quasi di stampo aziendale. “Una piramide – ha detto in conferenza stampa il pm Alessia Minicò – con al vertice i capi promotori, i responsabili di piazza, i corrieri, i lanciatori e i pusher”.  Le dosi giornaliere spacciate si aggirerebbero intorno alle 500: questo permetteva – come detto –  “incassi” quotidiani di dieci mila euro.

“A fornire un prezioso apporto alle indagini è stato il collaboratore di giustizia  Goffredo Di Maggio – ha detto il sostituto della Dda Jole Boscarino – che ci ha permesso anche di ricostruire l’operatività dell’organizzazione anche nei mesi antecedenti all’avvio dell’indagine dei carabinieri. Secondo le dichiarazioni del collaboratore a rifornire questo gruppo sarebbero stati i fratelli Nizza prima che fossero arrestati nell’ambito del blitz Stella Polare”.

Un gruppo facente parte dell'organizzazione

Le telecamere dei carabinieri hanno registrato i vari metodi di vendita della droga. Un vero commercio al dettaglio, con “orari – è stato detto in conferenza stampa – da vero esercizio commerciale”. I pusher venivano riforniti dai lanciatori, nuova figura che viene fuori da questa inchiesta, attraverso dei cestini allacciati ad una fune. In questo paniere avveniva a periodi regolari lo scarico dei soldi e il nuovo rifornimento delle dosi di erba o cocaina. La vendita – come mostrano le immagini – avveniva attraverso metodi “tradizionali”: dal finestrino dell’auto, in fretta e furia per paura di essere beccati dagli sbirri. E le immagini mostrano anche che, nella velocità della consegna, qualche dose finiva a terra e prontamente veniva raccolta e fornita al cliente.

“Si era creato un percorso da gioco dell’oca – ha detto il Comandante provinciale dei Carabinieri,  Alessandro Casarsa – un percorso ben delineato che tracciava il luogo della raccolta, della vendita, del pagamento e della consegna. Tutto era filtrato grazie ad un collaudato sistema di vedette: gli acquirenti – spiega ancora – riuscivano arrivando dall’asse dei servizi e dal faro biscari a raggiungere Piazza dei Caduti del Mare e, senza mai fermarsi, a comprare la dose di stupefacente. Alle spalle di questa organizzazione si trova la famiglia Scuderi – conclude Casarsa – storicamente vicina al Clan Santapaola”.

IL QUADRILATERO DELLA DROGA
IL LANCIATORE, LA NUOVA PROFESSIONE DELLO SPACCIO
LE DICHIARAZIONI DI GOFFREDO DI MAGGIO


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