CATANIA – Falcidiati dalla febbre, anche a 39. Mister Lucarelli “svela” in salastampa la condizione critica nella quale la squadra di è venuta a trovare in queste ore. Tutti contagiati, medici compresi: ritiro sospeso ma che riprenderà alla vigilia della sfida di Coppa Italia al Rimini.
“Ci siamo presi tutti la febbre, grazie al ritiro – spiega il tecnico rossoazzurro -. Ma a parte questo, per la seconda volta dopo la partita col Pescara dove non avevamo nulla da perdere, questi ragazzi hanno giocato più leggeri. Ero molto fiducioso prima di entrare in campo anche se la formazione era viziata dal fatto che tanti giocatori non erano nelle condizioni di poter giocare. In tanti erano con la febbre.
Questa partita non è la chiave di volta: una rondine non fa primavera”.
“È la testa che fa la differenza – prosegue -. Quando c’è la serenità si gioca meglio: quando non lo sei rischi che il dettaglio ti penalizzi com’è successo a noi tante volte. E quando sei teso e negativo anche gli episodi ti vanno contro”.
“Questa squadra ha messo dentro quattro, cinque giocatori di personalità assoluta e per i prossimi anni accompagneranno il Catania nelle serie che più gli competono. Sono loro che possono creare uno zoccolo duro che, quando sono arrivato io, non c’era. Castellini? Sta facendo una grande stagione e ce lo godiamo”.