Cavi rubati, auto e portone in fiamme | A Gela è emergenza criminalità - Live Sicilia

Cavi rubati, auto e portone in fiamme | A Gela è emergenza criminalità

Il portone incendiato nel centro storico di Gela

Escalation di atti criminali nella cittadina nissena. A fuoco l'ennesima auto, mentre è stato incendiato anche un portone nel centro storico (nella foto).

In provincia di Caltanissetta
di
2 min di lettura

GELA (CALTANISSETTA) – Gela continua a vivere notti insonni mentre un cerchio di fuoco la stringe sempre più. Non c’è giorno in cui il bollettino delle forze dell’ordine non racconti di incendi dolosi con il centralino dei vigili del fuoco che ogni notte squilla perché i pompieri intervengano in qualsiasi parte del territorio. L’ultimo episodio intorno alle prime luci dell’alba di oggi in via Aretusa, nel centro storico. Ignoti dopo avere cosparso di liquido infiammabile una Fiat 600 l’hanno poi incendiata. La vettura era di proprietà di un operaio di 45 anni, Giuseppe Marino, ma in uso al suocero Luigi Filippo Russello di 58 anni, commerciante titolare del “Bar Taormina” di Corso Vittorio Emanuele. I vigili del fuoco non hanno dubbi sulla natura dolosa dell’incendio.

E un operaio è anche la vittima di un incendio appiccato al portone di uno stabile in via Gurrisi, una traversa di piazza Matteotti, nel centro storico. Poco dopo le 22.30 di ieri sera, ignoti hanno appiccato le fiamme all’ingresso di una palazzina in cui risiede un operaio gelese, Bruno Spatola, momentaneamente a Novara per motivi di lavoro. Gli inquirenti hanno interrogato il cognato della vittima, anche lui un operaio che risiede nello stesso stabile, il quale ha riferito di non avere subito minacce o intimidazioni non elevando su alcuno sospetti. Sull’episodio un fascicolo è stato aperto dalla polizia.

Non hanno ancora un nome ed un volto invece i ladri di rame che la notte scorsa sono tornati a rubare indisturbati oltre un chilometro e mezzo di cavi della pubblica illuminazione della statale 115 Gela-Licata che collega il centro abitato con la frazione balneare di Manfria. A sporgere denuncia ai carabinieri è stata la Ghelas Multiservizi, la società che si occupa per conto del Comune della manutenzione e degli spazi verdi della città. Quello del furto di rame è un fenomeno che nelle ultime settimane si è ripetuto più volte creando un danno economico elevato alle casse comunali e mettendo a rischio le voci di bilancio relative al capitolo sulle manutenzioni. Intanto, la statale è rimasta al buio suscitando l’ira di chi vive anche d’inverno nella frazione balneare e quotidianamente viaggia verso il centro urbano per lavoro.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI