PALERMO – Tremila e 200 metri quadri di spiaggia libera in più sul lungomare di Cefalù. La procura di Termini Imerese ha stabilito che l’arenile occupato fino a pochi mesi fa dal Lido Poseindon, sequestrato lo scorso 7 aprile al termine delle indagini del locale commissariato, diventi spiaggia libera.
“L’area, attesa la sua naturale destinazione alla fruizione pubblica, potrà essere utilizzata dai bagnanti”, scrive il pubblico ministero Giacomo Brandini. Il provvedimento va oltre e pone l’assoluto divieto a qualsivoglia “soggetto esercitante attività imprenditoriale o commerciale di poter installare sull’area della spiaggia in sequestro attrezzature quali sdraio, ombrelloni, lettini e altri arredi da spiaggia. Il tratto di spiaggia interessato ritornerà spiaggia libera”.
Il sequestro era scattato per “violazioni sulla concessione demaniale marittima e sulla normativa che tutela il vincolo paesaggistico”. I controlli incrociati di polizia e ufficio tecnico comunale avevano fatto emergere la realizzazione di opere non previste dalla concessione. E così la Soprintendenza ai Beni culturali era corsa ai ripari, revocando in autotutela i nulla osta rilasciati ai gestori del lido, il più grande del lungomare Giardina di cui avrebbero intaccato “l’integrità dell’immagine in tutte le sue componenti panoramiche e naturalistiche – aveva spiegato la polizia – e la copertura posta al di sopra delle strutture collocate a quota dell’arenile, per la sua profondità nasconderebbe completamente la visione della battigia e della spiaggia su un lungo tratto della passeggiata a mare”.
La Polizia, sempre su disposizione della Procura, sta revocando la precedente nomina di custode giudiziale assegnata allo stesso gestore del Poseidon. Che passerà sotto il controllo dell’amministrazione comunale.