PALERMO – Era incapace di intendere e volere quando cercò di sterminare la sua famiglia in un’abitazione di Belmonte Mezzagno. Niente condanna e niente carcere per Giovanni Bottino, 28 anni, ma un anno di libertà vigilata.
Nel frattempo, Bottino ha già intrapreso con successo un percorso riabilitativo in una casa di cura. Oggi, dunque, non è più l’uomo che si scagliò con ferocia contro padre, madre, fratello e sorella. La follia di Bottino esplose una notte di settembre di due anni fa, al civico 15 di via Margherita, quando si rifiutò di assumere i farmaci per i suoi problemi psichici. E così afferrò un coltello da cucina.
I fendenti raggiunsero i familiari. Ad avere la peggio fu il fratello che fu costretto al ricovero in Rianimazione all’ospedale Civico. Riuscì a salvarsi. Da qui l’arresto per tentato omicidio di Bottino che, rintracciato poche ore dopo in un vecchio casolare di campagna, fu rinchiuso per un periodo al carcere Pagliarelli, poi trasferito all’ospedale giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto ed infine curato in una struttura sanitaria di Sciacca, dove sta attualmente seguendo un percorso riabilitativo che ha già dato effetti positivi.
Per lui niente condanna al carcere, dunque, come richiesto dall’avvocato Rocco Chinnici. Gli è stata applicata una misura di sicurezza alternativa alla detenzione che scaturisce da un giudizio di pericolosità e non di responsabilità nei confronti di chi ha commesso un reato. Nel caso di Bottino, un anno di libertà vigilata.