La Cgil chiede all’assessore regionale all’energia, Giosué Marino, di riscrivere il piano energetico e ambientale “in modo da cogliere le opportunità e le potenzialità esistenti nel territorio – afferma in una nota Alfio La Rosa, della Cgil Sicilia – per creare nuovi investimenti e occupazione in un settore dove si prevede una crescita importante da qui al 2010”. Il sindacato coglie l’occasione delle recenti critiche al piano siciliano e dell’allarme sui ritardi che sconta la Sicilia, lanciati dall’economista Jeremy Rifkin. “Preoccupazioni – sostiene La Rosa – ampiamente condivise e già espresse in più sedi dalla Cgil. Il piano del 2009 è ben lungi dall’essere quello strumento che può garantire al nostro territorio quella terza rivoluzione industriale di cui parla Rifkin. E’ infatti vecchio perché elaborato su dati arretrati contiene misure errate, ha un’impostazione verticistica, non tutela dalla possibilità di infiltrazioni mafiose e di inefficacia dei progetti”. L’esponente della Cgil dice che “la Regione deve riscrivere il piano guardando agli obiettivi europei per il 2020 e adeguarsi alle linee guida nazionali di recente pubblicazione”. “La Sicilia – rileva – deve puntare su un’autoproduzione diffusa e decentrata di energie rinnovabili che coinvolga le famiglie siciliane. Le regole per le autorizzazioni – aggiunge – devono essere semplici e precise e devono tenere in considerazione non solo l’ordine cronologico ma la validità e l’efficacia dei progetti”. Per la Rosa, inoltre, “il nuovo piano deve dare dare il giusto peso alla valutazione di impatto ambientale e deve prevedere norme stringenti per prevenire le infiltrazioni mafiose”.
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