CATANIA – La fascia tricolore val bene un comizio, anche se questo è a Taormina e la città da amministrare è Catania. Che strano incrocio. Sul palco c’è Cateno De Luca, immerso in una campagna elettorale senza fine, che lo porterà a concorrere, prima, per il Comune posto a quota 205 metri sopra il livello del mare Ionio, poi, nuovamente, per la poltrona più ambita, quella di “sindaco di Sicilia”. La presidenza della Regione, cioè. Un piano quinquennale rigidissimo.
La pazza idea di conquistare Palazzo degli Elefanti è sullo sfondo ed è tutta da sviluppare a tavolino. Magari non personalmente. Ed è qui che vogliamo puntare. Partenza da Catania, tappa Taormina, ritorno a Catania. Il sabato di Riccardo Tomasello è a cavallo della A18. L’ex presidente del comitato dei festeggiamenti agatini, già in campo nella corsa per diventare primo cittadino a Catania, è stato avvistato ieri sotto il palco di De Luca. Al suo fianco due pezzi da novanta del movimento fondato dall’uomo forte di Fiumedinisi, gli appena eletti all’Ars Davide Vasta e Ludovico Balsamo. Quest’ultimo condivide con Tomasello un addio politico non privo di recriminazioni da Salvo Pogliese e dal centrodestra etneo.
Insomma, Catania cantiere in evoluzione? Lo vedremo. Intanto, sempre ieri, a Taormina c’erano anche altri esponenti che potrebbero guardare a Palazzo degli Elefanti o con nostalgia o come a un interessante punto di partenza.