MESSINA. Potrebbero giungere entro le prossime 48 ore gli esiti degli esami comparativi del dna, compiuti ieri mattina nei laboratori dei Ris di Messina nell’ambito delle indagini sull’omicidio del 27enne giarrese Dario Chiappone. Le operazioni peritali, iniziate alle 9 e 30, si sono protratte per un paio d’ore. Presenti tutte le parti, gli avvocati dei due indagati, Enzo Iofrida per Tuccio Agatino e Cristofero Alessi per Salvatore Di Mauro, ma anche, ed è questa la novità, i legali nominati ieri mattina dalla famiglia Chiappone, Michele Pansera e Rosario Grasso. Tornando agli esami, gli investigatori della scientifica hanno estratto il dna dalle due tracce di sangue umano rinvenute nell’auto di Salvatore Di Mauro, una Fiesta Station Wagon, sottoposta a sequestro circa tre settimane fa, poiché sospettata di essere la vettura utilizzata dai sicari.
Le tracce ematiche sono state rinvenute in corrispondenza del sedile posteriore, lato passeggero. La prima sulla spalliera, l’altra nella zona della pedana poggia piedi. Se dovessero combaciare, come credono gli inquirenti, con il sangue della vittima, si tratterebbe di un elemento di prova decisivo che darebbe impulso all’inchiesta. A quel punto sembra quasi scontata l’emissione di un decreto di fermo per uno o entrambi gli indagati. Si tratterebbe di una svolta attesissima. L’omicidio del 27enne, trafitto da ben 17 coltellate nella via Salvemini a Riposto, lo scorso ottobre, aveva lasciato sgomenti per le brutali modalità d’esecuzione.