PALERMO – “Al momento è impossibile allearsi con Salvini perché per me l’unità del centro destra è più importante: allearsi non è una questione aritmetica ma un valore”. Così Nello Musumeci intervistato dal direttore di “Panorama” Raffaele Leone all’iniziativa “Panorama d’Italia” a Palermo. E dopo delle frecciate ai dipendenti regionali, sui suoi primi mesi di governo ha detto: “Ho fatto un paragone con i primi dieci mesi di governo del mio predecessore quando la Sicilia era su tutti i network nazionali per fare spettacolo”.
“Prima – spiega il governatore – si potevano leggere i seguenti titoli: ‘Abbiamo licenziato i dirigenti’, ‘Abbiamo denunciato i mafiosi’, ‘Abbiamo eliminato la manciugghia’,’La rivoluzione è iniziata’. Con me – continua Musumeci – la Regione è apparsa poco sui giornale ed è sulla stampa per altri motivi: perchè stiamo redigendo il piano dei rifiuti, perché abbiamo istituito l’autorità di Bacino e perchè abbiamo cambiato 18 dirigenti generali in un solo colpo. La Regione è sulla stampa quando afferma di avere destinato 270 milioni alla messa in sicurezza delle scuole e perchè ha presentato disegni di legge da anni attesi dai siciliani”.
Anche sul tema delle alleanze politiche Musumeci non ha dubbi. “Salvini deve chiarire cosa fare col centrodestra. Oggi non si può avere un centrodestra solo nei territori e non in parlamento. È una anomalia che va sanata. Spero capisca che c’è la necessità di ricomporre il centrodestra. In Sicilia la Lega fa parte della mia maggioranza e mi ha sostenuto. Sono grato alla Lega. Ma credo anche all’utilità del centrodestra. L’alleanza per me è un valore non un fatto aritmetica nè di necessità. Spero quindi che attraverso questa omogeneizzazione il centro destra che è moralmente maggioranza in Italia possa tornare a governare il paese”.
Ma all’interno dell’intervista Musumeci ha parlato anche di uno dei temi caldi di questa settimana: i fondi europei. “Stiamo lavorando ai fondi del Fesr, a una programmazione iniziata nel 2014 e che quando sono arrivato era ferma a solo 6 milioni di spesa certificata. Entro il 2018 l’Unione europea vuole che certifichiamo 770 milioni. Abbiamo allora chiesto ai dipendenti regionali che entro dicembre facciano del loro meglio. Sarebbe un miracolo ed è difficile crederci ma come politico ho il compito di farlo. Come si può immaginare – si chiede Musumeci – di fare in un anno quello che si è fatto in tre anni? Eppure – si risponde – i nostri ci stano provando. Se ci riuscissimo sarebbe una straordinaria vittoria”.
“È però chiaro che – prosegue – i progetti continuano a mancare. I dipendenti delle fasce A e B non possono firmare i progetti. Eppure io vorrei consentire a coloro che hanno voglia di aiutare di potere avere accesso all’ascensore interno che consenta di aumentare la classe di appartenenza a coloro che ne hanno i titoli per questo ci vuole tempo. Tutti i giorni i direttori generali mi dicono ‘ci vuole personale in più’. Però, malgrado vorrei, non posso muovere i dipendenti dagli uffici dislocati nelle altre provincie perché la legge me lo impedisce”. Quindi il governatore è tornato a parlare del bando per gli stagisti come una possibile soluzione al deficit di giovani energie nell’amministrazione regionale. “Presto – ha detto il presidente- ci doteremo di giovani laureati, selezionati dalle università fra i migliori. Questi ragazzi. Sanno che staranno solo per 18 mesi essendo stagisti e spero che nella loro esperienza potranno essere di supporto al personale”.
La discussione fra il direttore di Panorama e il presidente della Regione è continuata parlando di investimenti e del mondo delle imprese ma finisce obbligatoriamente per parlare di burocrazia. “Se continuiamo a fare spesa pubblica per fare infrastrutture – ha affermato Nello Musumeci – in pochi anni non avremo nulla da invidiare alle altre regioni del mezzogiorno. Purtroppo ho trovato al Sicilia all’ultimo posto. Possiamo farcela se s punta sulle infrastrutture, se aiutiamo chi arranca se si sostengono le imprese giovanili. Bisogna continuare a scommettere sulle start up. La Sicilia anche grazie ai soldi messi a disposizione dal mio governo è fra le prima quattro regioni per lo sviluppo delle start up, abbiamo superato persino il Piemonte. Questa è una gran bella soddisfazione”.
“Un investitore – ha poi raccontato Musumeci – quando vuole investire in Sicilia mi chiede di restare impermeabile alle minacce della mafia ed evitare di fare 60-80 passaggi negli uffici. Snellire la burocrazia è una priorità. Devo dire – ha poi detto – che non ho trovato una regione normale. Ho trovato una Regione sulla carta intestata. Oggi non c’è un sistema informatico e così accade che un dirigente lascia ferma una pratica perché manca un documento per mesi quando potrebbe andare a chiederlo subito facendo le scale. Sono dei criminali, li manderei in galera. E – conclude – se ti metti di mezzo arriva l’organizzazione sindacale che minaccia lo stato di agitazione, ma io sono più agitato di loro e me ne frego”.
Poi si passa a parlare di politica, quella nazionale e quella regionale. A Raffaele Leone che gli chiede un giudizio sull’esecutivo nazionale Nello Musumeci risponde: “Il mio giudizio sul governo nazionale potrà essere emesso alla scadenza e non alla partenza. Il problema è: cosa vuole fare il governo per la Sicilia? Mi sono allarmato quando non ho visto una riga sul Mezzogiorno. Abbiamo chiesto rivedere i rapporti con la Regione sulla Statuto. Non è possibile che lo Stato prelevi alle province 210 milioni. La legge che ha cancellato le province è scellerata. Sono la cerniera fra comuni ed enti superiori. Poi lo Stato nazionale deve riconoscere, prima dell’Unione europea, la continuità territoriale. In questo modo potremo godere di tratte aeree di rilevanza sociale. Infine, dobbiamo ottenere la defiscalizzazione del carburante come misura compensativa dato che in Sicilia raffiniamo il petrolio. Al momento – conclude amareggiato il governatore – devo dire che non siamo stati ricevuti sempre e salvo dal ministro del mezzogiorno Barbara Lezzi che sta facendo tanto e per questo la ringrazio”.
A riguardo del rapporto con il Movimento cinque stelle e con il Partito democratico, il governatore li accusa per il loro atteggiamento. “I grillini siciliani non si sono rassegnati all’idea che hanno perso le elezioni. Avrei apprezzato che il capo della minoranza mi avesse detto siamo a disposizione per la Sicilia. Il M5s vive per l’inerzia della politica. Devo parlare con tutti perché in aula non abbiamo maggioranza e aggiungeremo nelle dichiarazioni programmatiche i punti degli altri partiti se vorranno partecipare al percorso di riforma della Sicilia”. E sul Partito democratico dice: “Vuole fare dimenticare gli ultimi 9 anni di suo governo. È assurdo che un partito che ha gestito i rifiuti negli ultimi anni cosa abbiamo fatto il mio governo in 10 mesi”.
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