CATANIA – Nella giornata di ieri, personale del Commissariato Borgo Ognina e dell’Ufficio Polizia di Frontiera, in collaborazione con l’Asp Distretto di Catania, ha effettuato controlli straordinari, mirati alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Un primo controllo è stato effettuato presso un noto pub/ristorante, sito all’interno del Porto di Catania, dove sono state riscontrate numerose violazioni.
In particolare: sono state accertate cattive condizioni igienico-sanitarie nei locali destinati alla preparazione degli alimenti e nel deposito di bottiglie; è stato rilevato il totale stato di abbandono dei servizi igienici destinati al pubblico che si presentavano con rifiuti accatastati all’interno ed è stata riscontrata la presenza di un locale contenente alimenti e bevande, pur essendo privo dei requisiti minimi per tale finalità.
Anche l’impianto elettrico si presentava con fili “volanti” e, quindi, non a norma e sono stati constatati estintori scaduti, la mancanza di spogliatoi per i dipendenti e la presenza di un deposito di alimenti e bevande privo di Scia sanitaria. Durante l’attività controllo, all’interno del congelatore sono stati altresì rinvenuti alimenti surgelati non indicati nel menù come tali.
Alla luce di ciò, l’attività di deposito e di cucina è stata sospesa e il titolare, al quale sono state irrogate sanzioni pecuniarie per svariate migliaia di euro e imposte numerose prescrizioni, è stato indagato in stato di libertà per il reato di frode in commercio. La Polizia di Stato, inoltre, attesa la presenza di numerosi dipendenti, ha effettuato un accesso ispettivo al fine di verificare l’osservanza delle norme di tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale. A tal riguardo, sono stati sentiti 13 dipendenti 4 dei quali senza contratto di lavoro subordinato, quindi “in nero”: per le ulteriori verifiche, è stato interessato l’Ispettorato competente.
Per quanto attiene ai controlli a tutela dell’ambiente, assume rilievo il controllo effettuato presso un autolavaggio ubicato nel centro storico, il cui titolare gestiva detta attività in modo del tutto abusivo, senza autorizzazioni amministrative e senza l’autorizzazione allo scarico delle acque provenienti dal lavaggio dei veicoli. Durante il controllo, inoltre, sono stati inoltre trovati 2 lavoratori “in nero” tra cui un cittadino straniero, irregolarmente presente sul territorio dello Stato.
Il titolare dell’esercizio, a cui è stata irrogata un’elevata sanzione pecuniaria, è stato indagato in stato di libertà per il reato ambientale (scarico illegale delle acque sporche) e l’intera attività, comprese le attrezzature in essa contenute, è stata sequestrata. Anche in questo caso, per gli atti di competenza, è stato informato l’Ispettorato del Lavoro.