13 Settembre 2023, 10:38
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CATANIA – Clan Santapaola, c’era un nuovo boss nel cuore della provincia di Catania, si tratta di Giuseppe Mancari detto “U pipi”: è uno degli arrestati dell’operazione ‘Ultimo atto’ dei carabinieri. In carcere sono finiti in 13 con accuse, a vario titolo, dall’associazione mafiosa al traffico di stupefacenti e alle estorsioni.
Un’inchiesta complessa, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Puleio. Mancari, condannato all’ergastolo con isolamento diurno, dopo l’indulto e la liberazione anticipata, era stato sottoposto a liberazione condizionale. In questo modo era tornato, tranquillamente, a comandare.
Ecco i nomi degli arrestati, si trovano in carcere: Salvatore Manuel Amato, Fabrizio Distefano, Giovanni Gioco, Piero Licciardello, Giuseppe Mancari, Nunzio Margaglio, Carmelo Militello, Nicola Gabvriele Minissale, Alfio Muscia, Ferdinando Palermo, Mario Venia, Carmelo Vercoco.
“Si tratta di soggetti del clan Tomasello Mazzaglia – esordisce il comandante provinciale dei carabinieri Salvatore Altavilla – accusati di reati gravi, dall’associazione mafiosa alle estorsioni e traffico di droga”. Guarda il VIDEO
L’indagine nasce dal tentato omicidio di Davide Galati Massaro, avvenuto a Biancavilla nel 2018, commesso da Riccardo Pelleriti a colpi di kalashnikov, dopo una lite.
“Abbiamo documentato sei estorsioni – spiega il capitano dei carabinieri Gianmauro Cipolletta – in svariati settori, dai commercianti al dettaglio ai ristoratori. In particolare un’estorsione è stata compiuta durante la festa di San Placido, che prevedeva la consegna di soldi e di biglietti gratis agli uomini del clan, ben 2.000, destinati ai figli dei detenuti”.
“Le estorsioni – continua il comandante Cipolletta – avvenivano anche a danno di attività itineranti, come il circolo Moira Orfei, il sodalizio era pronto a rubare la nafta e causare danni all’impresa”.
Il clan temeva che gli imprenditori si ribellassero al pizzo, ma nessuno ha denunciato: solo due imprenditori hanno confermato, durante le sommarie informazioni. “Questo rimarca l’importanza dell’indagine”, sottolinea il comandante provinciale. Tra gli interessi anche il traffico di droga e la gestione del trasporto dei prodotti agricoli. I camionisti erano assoggettati a un “dazio” da corrispondere ai malavitosi, che gestivano un’agenzia di trasporto. Tutti i fondi andavano nella cassa comune, utilizzata per mantenere i familiari dei detenuti.
Per ciascun bancale trasportato, il clan incassava, attraverso una società di trasporto, 200 euro. Sequestrate due società di trasporto, del valore di 5 milioni di euro, si tratta della MM Logistic di Miriana Militello e M.N. Trasporti Srl.
I carabinieri hanno sequestrato il kalashnikov del tentato omicidio di Davide Massaro Galati, 4 pistole calibro 9, una 7.65 con matricola abrasa. E ancora, sequestrata una piantagione di canapa indiana e un chilo di marijuana.
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13 Settembre 2023, 10:38