PALERMO – “E’ arrivata in gravissime condizioni dalla clinica Candela domenica sera ed è stata immediatamente sottoposta alla tecnica di ipotermia. Ieri il suo cuore ha smesso di battere, per la bambina non c’è stato nulla da fare”. E’ quanto spiegano dall’ospedale Civico, l’ultima tappa della vita, di sole poche ore, della piccola Margherita, una bambina nata da una donna che, secondo il marito, non avrebbe ricevuto l’assistenza adeguata dalla struttura sanitaria di via Villareale.
L’uomo ha denunciato il presunto caso di malasanità alle forze dell’ordine e ha ricostruito l’accaduto raccontando che la moglie aveva effettuato un tracciato, ma subito dopo l’esame, il parto cesareo sarebbe stato praticato in ritardo. La donna aveva ormai compiuto i nove mesi di gravidanza e, con le contrazioni, sarebbe rimasta in attesa senza di un intervento che si sarebbe fatto attendere . Dopo avere visto il tracciato – secondo il racconto dell’uomo – i sanitari avrebbero subito richiesto un cesareo d’urgenza, ma la bambina, nel grembo materno troppo a lungo sarebbe rimasta senza ossigeno per almeno dieci minuti.
Trasportata all’ospedale Civico, l’equipe del primario Marcello Vitaliti, l’ha sottoposto all’ipotermia, il procedimento volto a prevenire il deterioramento delle cellule neurologiche, ma l’arresto cardiaco della piccola è stato inevitabile. Il direttore sanitario della clinica Candela, Francesco La Spesa, assicura che “Tutte le procedure sanitarie del caso sono state rispettate”.