PALERMO – Questione di giorni. Al netto di ulteriori complicazioni, al momento non all’orizzonte, si apre quella che dovrebbe essere la settimana giusta per tramutare il closing in salsa rosanero da concetto sospeso nell’etere in solida realtà. Palermo, dunque, pronto a cambiare proprietario e, di conseguenza, rotta. La messa a punto delle questioni di natura fiscale e burocratica che ha determinato lo slittamento dell’operazione rispetto all’iniziale termine del 30 aprile oramai è quasi del tutto completata e si può pertanto procedere alla definizione dell’affare per il passaggio del 100% del pacchetto azionario del club di viale del Fante da Maurizio Zamparini a Paul Baccaglini. Da capire se il trader italo-americano si avvarrà della YW&F Global Limited, società menzionata nell’oramai famigerato comunicato del 19 aprile ma al momento non presente nel registro delle imprese britannico, oppure se riterrà opportuno, insieme a chi finanzierà l’operazione, affidarsi a struttura diversa per gestire le sorti del Palermo.
Il passaggio di consegne dovrebbe avvenire entro una settimana. La sfida di domenica sera contro l’Empoli potrebbe essere la prima col nuovo assetto o l’ultima di un’esperienza che ha segnato un’epoca per il sodalizio rosanero. Questo perché l’annuncio potrebbe essere dato nella giornata di lunedì 29 maggio, a bocce ferme e con un campionato infelice già mandato in archivio. Prima sì, oltre no. La scelta potrebbe avere anche un valore simbolico, considerando che si tratta di una data che ha segnato gli ultimi 15 anni di storia del club: il 29 maggio 2004 arrivò il ritorno in A dopo 31 anni, esattamente 12 mesi dopo si concluse il torneo che lanciò il brand Palermo calcio nel mercato europeo con la prima storica qualificazione in Coppa Uefa; il 29 maggio 2011 l'”Olimpico” di Roma ospitò la finale di Coppa Italia persa dai rosanero contro l’Inter. E il 29 maggio 2017 potrebbe essere dato il segnale di start all’epoca Baccaglini. Ma, al di là di date possibili e annunci in pompa magna, bisognerà guardare alla fase immediatamente successiva.
Giugno è destinato a tramutarsi in un mese decisivo per il futuro, quantomeno immediato, del Palermo. Sono tre i passaggi fondamentali da cui si potrà cominciare a evincere la consistenza del progetto sostenuto dai nuovi finanziatori. In primis, la scelta del direttore sportivo. Quasi del tutto da escludere l’ipotesi di ritorni di fiamma con nostalgico sguardo al passato (leggasi Perinetti e Foschi): il segnale che si vuole mandare sin dalle prime battute è quello della discontinuità rispetto alla precedente gestione. Si starebbe già lavorando a fari spenti, così da stringere i tempi per l’insediamento del nuovo d.s. con cui dovrà essere stabilito un budget adeguato all’ambizione, già più volte palesata da Baccaglini, di un immediato ritorno in A. Dopodiché andrà scelto l’allenatore, insieme a cui ricostruire una rosa questa volta chiamata a battagliare tra i cadetti. Quindi, a elezioni comunali concluse, la presentazione del nuovo progetto per lo stadio alla prossima amministrazione. Un progetto che, stando a rumors provenienti da ambienti presidenziali, sarebbe in via di definizione. Come il closing. Non rimane che attendere. Il meno possibile, si spera.