Cocaina ed eroina "sotto i binari" | Oltre 220 anni per i trafficanti - Live Sicilia

Cocaina ed eroina “sotto i binari” | Oltre 220 anni per i trafficanti

Il Gup Giuliana Sammartino ha comminato pene anche superiori a quelle chieste dall'accusa. 18 anni per Nicola Mancuso, indagato per l'omicidio Salamone.

la sentenza dell'abbreviato
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CATANIA – Pioggia di condanne per 18 imputati che hanno scelto l’abbreviato nel processo scaturito dall’inchiesta Binario Morto che nel 2014 aveva svelato un traffico di cocaina ed eroina con quartier generale dello spaccio i binari della stazione dismessa della Fce di Adrano. Il Gup Giuliana Sammartino ha comminato pene, in alcuni casi, anche superiori a quelle richieste dall’accusa. Si dovrà rivalutare invece la posizione di Francesco Formica, il Giudice ha restituito gli atti alla Procura. In totale pene per oltre 227 anni.

Un procedimento questo che ha interessato l’opinione pubblica anche per il coinvolgimento di Nicola Mancuso, sospettato numero 1 per l’omicidio di Valentina Salamone, la 19enne trovata impiccata in una villetta nelle campagne di Adrano nel 2010. “U Sbalzu”. Questo il nome con cui veniva identificato Nicola Mancuso dai trafficanti di Adrano. La droga – come detto – era venduta tra i binari dismessi della ferrovia Fce di Adrano. Nicola Mancuso e Giovanni La Rosa (condannati entrambi a 18 anni) sarebbero stai i capi promotori di due gruppi di trafficanti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Mancuso operava per conto dei Santangelo che “smerciavano” cocaina ed eroina, mentre La Rosa sarebbe stato il referente della famiglia Rosano- Pipituni, che grazie ad un accordo potevano vendere “la polvere bianca”. Ma ai vertici di questo “cartello” c’è anche Angelo Arena, condannato a 20 anni (2 anni in più rispetto alla richiesta del pm), Biagio Trovato, Angelo Pignataro e Valerio Rosano, per loro il Gup ha disposto la pena a 18 anni di reclusione.

Gli imputati non hanno avuto scampo: i video non hanno lasciato dubbi. Le telecamere piazzate dagli agenti della polizia di Adrano alla stazione e in alcune zone della città hanno registrato cosa succedeva nel 2012 nei pressi di quei “binari morti”. Le riprese hanno registrato le varie fasi dello spaccio, l’occultamento delle dosi, ma anche le azioni punitive a chi era sospettato di aver “rubato” qualche dose, quando invece lo stupefacente era stato trovato e sequestrato proprio dalla polizia.

E poi ci sono le intercettazioni ambientali che hanno “inchiodato” gli indagati, tra questi Nicola Mancuso nel suo ruolo di capo dello spaccio di cocaina. Era lui che dava le direttive e muoveva le fila del gruppo. I soldi del traffico di droga – secondo l’inchiesta condotta dal pm Pasquale Pacifico e Laura Garufi –  serviva anche a “mantenere” i detenuti in carcere.

LE CONDANNE. 20 anni per Arena Angelo. 18 anni per Nicola Mancuso, Biagio Trovato, Angelo Pignataro, Valerio Rosano e Giovanni La Rosa.  16 anni e 6 mesi per Salvatore Longo e Angelo Lo Cicero. 10 anni di reclusione per Agatino Sangricoli, Nicolò Giarrizzo, Salvatore Ricca, Antonino Zammataro e Giuseppe La Manna. 7 anni e 4 mesi di reclusione per Nino Longo, Prospero Bua, Salvatore Fiorenza e Gaetano Zignale. 5 anni di reclusione e 20 mila euro di multa per Marco Ravità.

Atti trasmessi nuovamente al Pm per la posizione di Francesco Formica.

Si procede con il rito ordinario per Alessio Magra, Alfio Lo Curlo e Antonino Errigo. Hanno patteggiato la pena, invece, Pietro Santangelo, Dario Cantarella e Agatino Armenia.

 

 


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