Commissari nelle ex Province |Cordaro: "Quali i criteri?" - Live Sicilia

Commissari nelle ex Province |Cordaro: “Quali i criteri?”

Interrogazione parlamentare del capogruppo di Pid-Grande Sud

PALERMO – Presentata una interrogazione parlamentare per sapere dal governo Crocetta quali siano i criteri adottati per le nuove nomine dei commissari delle ex Province. Toto Cordaro, capogruppo Pid CP- Grande Sud all’Ars, così commenta le nomine “premesso che e’ giusto che i siciliani sappiano che i liberi consorzi non sono mai nati, quel che emerge ad oggi è che l’approssimazione continua a regnare sovrana. Avvicendamenti poco chiari e che rispondono alla esigenza di una spartizione politica e di cui non si capisce la ratio. Crocetta privilegia l’appartenenza politica a dispetto della professionalita’, penalizzando i territori. Un solo esempio per tutti, la ex Provincia regionale di Palermo dove si e’ passati da un prestigioso generale dei Carabinieri in pensione a un funzionario regionale di cui non sono ben chiare le competenze”. “Nelle more della approvazione della legge di riordino e della istituzione delle aree metropolitane e dei liberi consorzi di Comuni, assistiamo – spiegano Cordaro, Clemente e Grasso – all’ennesimo commissariamento, per ragioni del tutto estranee a quelle che giustificano l’adozione delle ordinarie misure di controllo sugli organi dell’ente locale. La realtà di questi enti, oggi, è rappresentata da disservizi, dalla impossibilita’ di gestire i servizi territoriali essenziali, quali l’assistenza ai disabili, la manutenzione delle scuole, la viabilita’. Si tratta di una operazione politico-amministrativa a dir poco insolita, che pone al vertice di questi enti soggetti sprovvisti, tra l’altro, di professionalita’ e competenza specifica. Con questa interrogazione chiediamo se il governo non reputi opportuno revocare le nomine dei commissari ad acta, veri e propri minicommissari, secondo gli organi di stampa, ma anche quali siano i criteri di valutazione e di comparazione per la scelta dei nomi tra quelli disponibili. Il governo ci dica infine in che modo dare risposte alle comunita’ territoriali di riferimento di ogni ex Provincia, alle prese con disagi e disservizi causati proprio da queste nomine. Basti citare quello gravissimo del servizio idrico integrato di 52 Comuni della provincia di Palermo – vertenza ex Aps – e che rischia di privare un bacino territoriale di 400 mila persone del bene primario dell’acqua e che solo grazie al senso di responsabilità del prefetto di Palermo e’ stato prorogato per altri 30 giorni”.


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