Comuni, oltre 300 commissariamenti per inadempienze - Live Sicilia

Comuni, oltre 300 commissariamenti per inadempienze

Incendi non censiti, bilanci non approvati e il 15 settembre nuova scadenza

PALERMO – Dal mancato censimento delle aree incendiate, ai bilanci consuntivi del 2022 non ancora approvati. In Sicilia l’assessore alle Autonomie locali Andrea Messina ha dato il via a oltre trecento commissariamenti a causa delle inadempienze dei Comuni. E adesso sta per scadere un ultimo termine, quello del 15 settembre: quando scatteranno i nuovi provvedimenti per le amministrazioni senza bilancio preventivo del 2023. L’elenco rischia di diventare lunghissimo.

I “commissari” antincendio

Esiste una legge del 2000 che 147 Comuni (su 391), mentre la Sicilia era attanagliata dalle fiamme, non hanno rispettato. Le amministrazioni sono obbligate a censire le aree divorate dalle fiamme, per evitare speculazioni. È vero, gli incendi riguardano spesso centinaia di ettari, in un singolo territorio, ma quasi un sindaco su tre in un anno non ha messo nero su bianco quell’elenco concepito per scoraggiare i malviventi. Il risultato è che, col ferragosto alle porte, sono scattati i commissariamenti. “Dal censimento – spiega a LiveSicilia l’assessore alle Autonomie locali Andrea Messina – scaturiscono dei vincoli urbanistici per evitare modifiche di destinazione di aree in cui la macchia mediterranea è sparita”. Si tratta di un deterrente, “un comportamento omissivo – continua l’assessore – consente ai piromani di continuare. Per motivi di organizzazione, di scelta, la Regione deve intervenire in modo sostitutivo, i commissari si insediano, chiedono di ottemperare e se le amministrazioni non lo fanno, intervengono in modo sostitutivo”.

Incendi, uffici al lavoro costantemente

Le segnalazioni arrivano dal Corpo forestale della Regione, l’elenco comprende Catania, Siracusa, Trapani ma anche un’infinità di località danneggiate dalle fiamme. Da Agira a Zafferana Etnea, da Castelmola a Cefalù. E ancora, solo per citarne alcuni: Taormina, Roccapalumba, Augusta, Floridia e Carlentini. Leggi l’elenco completo LINK

Il problema dei bilanci

Altro capitolo caldo è quello dei bilanci consuntivi. In Sicilia è normale che a metà del 2023 quasi un comune su tre non lo abbia approvato. Esattamente sono 170 gli enti che hanno “ricevuto” la nomina di un commissario da parte dell’assessore. Consultando le determine, emerge che quasi tutti i capoluoghi sono senza bilancio. Solo nella città metropolitana di Palermo, a fine luglio, i Comuni inadempienti erano 37, compreso il capoluogo di Regione che, qualche settimana fa, ha dato il via libera al consuntivo.

Ad Agrigento 21 Comuni senza rendiconto approvato, a Catania ben 22, quasi la metà del totale. A Caltanissetta – secondo la delibera estiva -13 amministrazioni senza rendiconto, compreso il capoluogo che, successivamente, ha approvato il documento contabile.

“Il problema dei Comuni – spiega l’assessore – è la mancata riscossione, hanno difficoltà a procedere con l’approvazione dei bilanci perché c’è una carenza di fondi”. Carenza di fondi e incapacità nel gestire una macchina che diventa sempre più complessa: non si contano le città sull’orlo del dissesto

I costi e le nuove nomine

I costi al momento non sono definibili, perché spesso lo stesso commissario viene nominato in più enti, anche per motivi differenti: incendio e approvazione del bilancio, per esempio. Si tratta quasi sempre di funzionari, che ottengono il rimborso e alcune indennità: tra qualche mese sarà possibile tirare le somme. Ma le nomine non sono finite, sta per avvicinarsi il 15 settembre, quando scatteranno i nuovi incarichi per i commissari dei Comuni senza bilancio preventivo. “Nella nuova finanziaria stiamo cercando di aumentare l’importo di un capitolo per sostenere gli enti locali. Uno sforzo la Regione lo sta facendo – conclude l’assessore Messina – ma l’organizzazione del bilancio dei Comuni non è nostra competenza. Saremo al fianco dell’Anci per chiedere allo Stato un allentamento dei parametri e aumentare le capacità di spesa”.


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