PALERMO – Il Tribunale del Riesame di Palermo ridimensiona gli effetti dell’ordinanza del gip di Termini Imerese eseguita dalla Guardia di Finanza poco prima di Natale. L’inchiesta riguarda le violenze e le truffe che avrebbero avuto come teatro la struttura per disabili “Suor Rosina La Grua Onlus” di Castelbuono, già battezzata dai media la comunità lager. Annullate le misure reali a carico degli indagati catanesi al centro dell’operazione: Gaetano Di Marco, la moglie Antonietta Russo e le figlie Chiara, Carla e Cristina.
Il Tribunale del Riesame ha annullato il sequestro per equivalente del valore di 6 milioni e 300 mila euro e i 470 mila euro per malversazione e truffa in erogazione. Inoltre ha annullato la misura dell’obbligo di pg e di dimora a carico di Antonietta Russo e le figlie Carla e Cristina per tutte le contestazioni. Accolte quindi nella totalità le doglianze del collegio difensivo composto dagli avvocati Giovanni Avila, Pietro Granata, Rino Licata, Corrado Adernò, Stefania Schillaci ed Elvira Paternò. Annullate le imputazioni per sequestro di persona, tortura e truffa aggravata in erogazione a carico di Gaetano Di Marco e la figlia Chiara.
I due restano ai domiciliari (Di Marco senior era già a casa per motivi di salute su riforma del gip) per le condotte omissive relativamente i controlli sull’assistenza agli ospiti della comunità. Ma su questo punto la difesa è convinta che non ci siano responsabilità. “Dopo la lettura delle motivazioni valuteremo i prossimi passi da fare. Potremmo anche ricorrere per Cassazione”, commenta Avila.