24 Agosto 2023, 14:16
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CATANIA – Dopo l’insediamento del nuovo Consiglio comunale di Catania tutto tace. Nessuna nuova seduta in vista, nell’attesa che la politica finisca di fare il suo corso. Perché, dopo le elezioni, la nomina della giunta, l’elezione del presidente del senato cittadino e dei suoi vice, c’è un’altra partita politica da giocare: la scelta dei capigruppo. Per ciascuna formazione che siede a Palazzo degli elefanti deve esserci una voce che la rappresenti. E così, in scenari capaci di mutare anche poco dopo il giuramento, si torna a discutere di equilibri.
I più importanti sono, com’è ovvio, quelli di Fratelli d’Italia. Il partito che esprime il sindaco e il gruppo consiliare con il maggior numero di eletti. Fresco, peraltro, di nuovi ingressi: Alessandro Campisi (eletto con gli autonomisti) e Anthony Manara (lista Trantino sindaco) hanno annunciato quasi subito il loro abbandono dei lidi che li hanno portati a Palazzo per approdare sulle dorate spiagge dei meloniani. Che, pur luccicanti, non sono poi così tranquille. Il capogruppo non sarebbe ancora stato deciso: sembra che i due principali contendenti al ruolo siano Paola Parisi, che sarebbe caldeggiata dal votatissimo Andrea Barresi e dall’area più puramente pogliesiana, rappresentata da Erio Buceti ed Erika Bonaccorsi; e Daniele Bottino, ras delle preferenze, che avrebbe il supporto di Giovanni Magni e dell’assessora Viviana Lombardo.
Tre contro quattro, la partita dovrebbe vincerla Parisi. Ma Campisi e Manara cambiano le geografie. Le indiscrezioni li danno vicini all’area di FdI che fa riferimento all’ex assessore regionale Ruggero Razza. Che, dopo quella ispirata dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, rappresenta la terza anima del partito della presidente Giorgia Meloni. I rumors dei soliti corridoi del municipio parlano di un’intesa Galvagno-Razza, che metterebbe nell’angolo l’ex sindaco e adesso senatore Salvo Pogliese. Così la scelta del capogruppo diventa un’altra delle contese interne di Fratelli d’Italia. I nodi, però, non possono restare intrecciati troppo a lungo.
Soprattutto perché gli altri gruppi consiliari – tranne quello della lista Trantino sindaco, di cui ancora nulla si sa – si sono già organizzati: Prima l’Italia ha indicato come capogruppo Giuseppe Musumeci, già consigliere comunale tra il 2013 e il 2018 e uomo di fiducia di Luca Sammartino e Valeria Sudano. Grande Catania e Popolari e autonomisti, le due liste dell’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, costruiranno un unico grande gruppo: si chiamerà Movimento per l’Autonomia – Grande Catania e conterà cinque consiglieri comunali. Confermato capogruppo lo stesso degli anni appena trascorsi: Orazio Grasso. Forza Italia ha annunciato da giorni l’intenzione di fare battere al giovanissimo Piermaria Capuana un altro record: sarà il capogruppo azzurro. Sul fronte Democrazia Cristiana, sarà fatta prevalere l’esperienza di Maurizio Mirenda.
L’opposizione al Consiglio comunale di Catania, esigua come mai prima d’ora, non riserva sorprese: il candidato sindaco arrivato secondo, Maurizio Caserta, sarà il capogruppo del Partito democratico, mentre il gruppo Misto (essenzialmente: il Movimento 5 stelle) dovrebbe scegliere Graziano Bonaccorsi.
A nomi selezionati, si aprirà un altro torneo: quello per la composizione delle commissioni consiliari. Un adempimento che, come anticipato dal presidente del Consiglio Sebastiano Anastasi a LiveSicilia, potrebbe rivelarsi un complicato gioco d’incastri: come garantire la proporzionalità tra maggioranza e opposizione, con un’opposizione così risicata e la regola secondo la quale ciascun consigliere può prendere parte a, al massimo, quattro commissioni?
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24 Agosto 2023, 14:16