Aci Castello – Cominciamo dagli assenti. Come il direttore dell’Inps di Catania, Carmelo Sciuto, che ha perso una magnifica occasione di confronto pubblico e partecipato con ben due categorie professionali, i consulenti del lavoro dell’ANCL e gli avvocati della quinta area metropolitana d’Italia che rappresentano oltre 38.000 aziende, imprese, lavoratori e che si sono interfacciati, il 16 e il 17 giugno, in una densa due giorni di workshop, laboratori, seminari presso la Sala Magnolia del centro congressi Four SPA di Aci Castello.
Tanti i temi e le questioni “squadernate” dentro l’occasione del primo congresso Ancl up di Catania, che precede quello nazionale di ottobre.
L’alternanza scuola lavoro con un protocollo d’intesa siglato mesi prima dell’intesa nazionale tra Miur e Ancl e con un progetto già realizzato con gli istituti statali De Felice/Olivetti e l’Alberghiero con il preside Francesco Ficuccia che ha richiamato l’esperienza tedesca, avanti di secoli, e il professore Giuseppe D’Angelo che ha raccontato l’impresa simulata e la rete di Youth Hub come modelli di percorsi coinvolgenti per i ragazzi e le ragazze che così imparano ad autogestirsi.
Il regime forfettario e il super ammortamento; il sovraindebitamento della legge n. 3/2012 magistralmente illustrata da una delle esperte nazionali, la Presidente della VI sez. Civ del Tribunale di Catania, Marisa Acagnino; l’abusivismo nella professione con l’avv.to Cristiano Leonardi e il dirigente della DTL dott. Domenico Amich che chiaramente avanzano la richiesta di riforma della legge 12/1979 di istituzione dell’ordine dei consulenti del lavoro.
Franco il confronto con gli enti come Cassa Edile, direttore Antonio Piana, o come il CPI, direttrice Salvatrice Rizzo. Molto giornalistico l’approccio di Monica Adorno al ragionamento sui fondi europei con l’arguta disquisizione di Calogero Malaponti che è stato molto severo sullo spreco di risorse non programmate da privati e, ancor di più, dalla Regione siciliana in procinto di dover restituire gli 800 milioni di euro di fondi non impegnati. Restituzione che vale una sanzione visto che l’Europa stanzia meno per chi non usa.
Si sono affrontati con piglio giocoso, vista la concomitanza con la partita dell’Italia, i linguaggi sessisti e stereotipati che presuppongono una scarsa attenzione per il riconoscimento del ruolo delle donne e la partecipazione attiva al lavoro di produzione e di bilanciamento con il lavoro di cura, sintomo che le politiche di welfare su base universalistica non sono considerate al centro di questo governo nazionale spoglio, fino a pochi giorni fa, della ministra per le Pari opportunità e dei fondi per i centri antiviolenza, ha ricordato la Segretaria regle UGL del sindacato della polizia di Stato, la Vice questore aggiunto, Adriana Muliere.
Accurate le ricostruzioni storiche sulla nascita del sindacato di categoria e dell’istituzione stessa dell’ordine professionale dei consulenti del lavoro, a cura di Rosalia Curreli, scolpite le puntuali dissertazioni sul codice etico e quello deontologico che il vice presidente nazionale Ancl, Guido Sciacca, ha offerto all’auditorio insieme alle due avvocatesse Carmencita Santagati e Remigia D’Agata, la formazione obbligatoria del congresso era validata per entrambi gli ordini professionali.
Incisivo il commento di Massimo Puglisi sulla nota del min. lav. N. 5199 del 26/03/2016 sulla conciliazione e la disamina dell’avvocato Giuseppe Sciacca su effetti transattivi e novativi.
Il presidente Francesco Longobardi che ha aperto i lavori giovedì ha rilanciato il tema caro della scuola e della sua funzione di avvicinamento al mondo del lavoro, Stefania Scoglio, determinata Presidente Ancl Sicilia ha incalzato ospiti e parterre alle domande e alle criticità da risolvere con approccio “clinico” partendo dall’analisi della realtà.
“Ad aver perso – ha sottolineato il giovane consulente Giuseppe Blancato – sono quelli che attaccano a livello nazionale, dicono di voler collaborare sul territorio vogliono collaborare, ma quando li inviti non si presentano”