"Contatti sospetti con i Basilotta" |Le accuse nei confronti di Ferlito - Live Sicilia

“Contatti sospetti con i Basilotta” |Le accuse nei confronti di Ferlito

Il presidente Ance avrebbe favorito i famigliari del noto Vincenzo Basilotta a danno dell'amministrazione giudiziaria dello Stato. Contattato da Livesicilia Ferlito replica: “Ho agito correttamente, tutto è avvenuto alla luce del sole e lo dimostreremo al più presto”. Ance Sicilia: "Imprenditore che ha dimostrato finora di non essersi piegato a compromessi di alcun tipo"

CATANIA- Dietro l’inchiesta -svelata da Repubblica- per favoreggiamento alla mafia, che vede indagato Salvatore Ferlito, presidente dell’Associazione nazionale costruttori di Confindustria, ci sono alcuni contatti -ritenuti “sospetti” dagli inquirenti, con i famigliari del noto re del movimento terra Vincenzo Basilotta condannato per concorso esterno all’associazione mafiosa.

L’appalto è quello della Caltanissetta – Agrigento, la Incoter dei fratelli Basilotta è in amministrazione giudiziaria, con alcune quote confiscate e gestite dallo Stato.

Un braccio di ferro, quello con i Basilotta, che prosegue da tempo e che ha visto la Procura guidata da Giovanni Salvi impegnata in accertamenti e intercettazioni, come quelle che hanno contribuito alla condanna di Raffaele Lombardo, o quelle che, effettuate nello studio di Mario Ciancio, hanno contribuito alla formulazione della richiesta di rinvio a giudizio a carico del potente editore etneo: inchieste che hanno visto l’accusa affidata al Pm Antonino Fanara e agli altri componenti della Dda.

I Basilotta da sempre fanno parte di quella zona grigia nella quale gli interessi dei colletti bianchi si intrecciano con cosa nostra.

Due sono i nomi societari da tenere presenti: la Incoter Spa e la Judica Appalti Srl. Entrambe sono state al centro della maxi confisca eseguita dalla Dia a carico dei famigliari di Vincenzo Basilotta, accusati sostanzialmente di essere suoi “prestanome”. A cinque anni di distanza dall’operazione della Dia la Incoter è posseduta al 66% dallo Stato e, nonostante abbia siglato contratti di fornitura per più di tre milioni di euro, è in liquidazione per l’indebitamento pregresso. L’altra società è la Judica Appalti Srl, confiscata soltanto al 30% dallo Stato e amministrata da Luigi Agatino Basilotta, fratello di Vincenzo, lo stesso al quale erano state confiscate le quote delle società del gruppo Basilotta.

Incoter e Judica Appalti hanno sede rispettivamente in contrada Ardica e contrada Dragonia, due località differenti secondo quanto appare dal nome, ma si tratta esattamente dello stesso posto.

GLI AFFARI. La Judica Appalti ha la nuda proprietà del terreno in cui è presente la cava. Il ramo d’azienda per la gestione della stessa, le autorizzazioni, e tutti gli impianti industriali per la produzione di conglomerati bituminosi ed estrazione di inerti sono stati ceduti da Vincenzo Basilotta alla Incoter nel 2009, al prezzo di circa 500mila euro.

Grazie a questo intreccio perverso, i Basilotta non hanno mai perso il controllo dell’azienda confiscata E qui che entra in ballo, secondo la magistratura, Salvatore Ferlito, attraverso un’impresa intestata alla moglie: nella gestione di alcune forniture, il presidente Ance sarebbe entrato in contatto con i Basilotta a danno dell’amministrazione giudiziaria. Il presunto reato sarebbe stato accertato grazie alle fatture e ai documenti contabili visionati dall’amministrazione giudiziaria.

Su questi presupposti è stato chiesto il rinvio a giudizio di Ferlito.

LA REPLICA. Contattato da Livesicilia, il presidente dell’Ance si dice amareggiato, ma “sicuro di riuscire a chiarire ogni cosa agli inquirenti”. “Non ho favorito i Basilotta -conclude Ferlito- ogni cosa è avvenuta alla luce del sole e lo dimostreremo”

LA SOLIDARIETA’ DI ANCE SICILIA  – Il Comitato di presidenza dell’Ance Sicilia esprime solidarietà al presidente Salvo Ferlito per cui la procura catanese ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa con l’aggravante di avere agevolato l’associazione mafiosa. ”Conoscendo la sua storia personale – dice una nota dell’Ance – di imprenditore che ha dimostrato finora di non essersi piegato a compromessi di alcun tipo, crede nella coerenza dei suoi comportamenti. Si affida totalmente e doverosamente alla serenità di giudizio e all’operato dei magistrati, rispettandone le decisioni finali, nella certezza che faranno piena luce sui fatti oggetto dei procedimenti. Il comitato di Presidenza conferma l’impegno per la trasparenza e la legalità a difesa dei legittimi interessi di tutte le imprese edili associate, che vivono un momento di grave crisi economica”.(ANSA)


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