Sono ancora sul tetto del centro commerciale Forum, nel quartiere Brancaccio, a Palermo, i quattro dipendenti della Coop 25 Aprile, Filippo Pisa, Giovanni Fiore, Stefano Pandolfo e Rosario Di Stefano, che venerdì sono saliti per protesta. Rischiano di perdere il lavoro a causa della cessione dei punti vendita fuori perimetro che taglierebbe fuori 164 lavoratori. Per il 4 aprile è stato convocato un incontro tra i sindacati e la società. “Ai tavoli istituzionali – dice il segretario regionale della Fiscat Cisl Mimma Calabrò – l’azienda parla solo di lacrime e sangue, mentre apprendiamo dalla stampa che acquisisce altri punti vendita”.
“Lavoro per Coop da 15 anni – dice Pisa, 35 anni, due figli e una moglie disoccupata – sono disperato, rischio di restare senza nulla, per me e i miei colleghi la prospettiva è la mobilità, che è l’anticamera del licenziamento”. “Sono diabetico – prosegue – faccio l’insulina 4 volte al giorno in condizioni precarie. Non ci permettono nemmeno di usare i bagni, ci laviamo alla meno peggio alla luce del sole e per andare in bagno usiamo un angolo del tetto”. Anche i suoi tre colleghi hanno le famiglie da mantenere. Da quando hanno iniziato la protesta circa una trentina di colleghi ha trascorso la notti in macchina davanti all’ingresso dell’Ipercoop in segno di solidarietà. “Qualche mese fa – racconta Pisa – ho fatto lo ‘sciopero del diabete’, per protesta ho smesso di farmi l’insulina e i motivi dello sciopero erano gli stessi di adesso, mia moglie era incinta, ha perso il bambino per paura che mi succedesse qualcosa”. “Se perdo il lavoro perdo tutto – aggiunge – le prospettive in Sicilia sono praticamente zero, come faccio a mantenere la mia famiglia?”