PALERMO – La lunga attesa comincia già da piazza XIII Vittime. Da lì all’ingresso del porto è possibile impiegare anche più di un’ora. Ne sanno qualcosa i viaggiatori in partenza da Palermo o coloro che in visita nel capoluogo siciliano, dovranno tornare a casa in nave. Caos e lunghe code al porto sono infatti inevitabilmente provocati dal massiccio traffico di passeggeri, ma quest’anno i più rigorosi controlli antiterrorismo hanno inciso sui tempi di attesa.
Via Crispi si trasforma così in una strada da incubo, invasa da centinaia di auto e viaggiatori soffocati dallo smog. I controlli portati al livello 2 rallentano le operazioni d’imbarco e considerando che ogni giorno partono navi per Genova, Ustica, le Eolie e Napoli, il traffico di passeggeri, specie in agosto, diventa imponente. A giorni alterni ci sono anche le partenze delle navi per Livorno Civitavecchia e Tunisi, senza considerare gli Eurocargo e le navi crociera.
“Dal primo di agosto è stata disposta una vigilanza armata per ogni imbarcazione – è stato precisato negli scorsi giorni dall’Autorità portuale -. Adesso sono stati disposti controlli di sicurezza che aumentano i tempi di attesa di imbarco. Controlli che sono stati estesi anche ai viaggiatori delle due navi crociera “. I croceristi devono infatti superare le ispezioni – metal detector per le persone e scanner per i bagagli – prima di poter raggiungere la nave. I passeggeri delle navi attraccate in altre banchine sono, invece, controllati con metal detector portatili. Anche per i passeggeri dei traghetti la procedura è cambiata.
All’attuale controllo di biglietti e documenti è stata aggiunta una verifica a campione delle auto sottobordo: dal dieci per cento degli ultimi due mesi si è passati al trentacinque per cento. Inoltre, già prima del livello 2, l’autorità portuale aveva predisposto la presenza di una guardia giurata in ausilio al personale delle compagnie di navigazione, per effettuare i controlli più scrupolosi. Il deputato M5S alla Camera, Riccardo Nuti, ha scritto al prefetto del capoluogo siciliano, Antonella De Miro, per sollecitare interventi atti a normalizzare la caotica situazione agli accessi al porto: “Da tempo – dice il parlamentare – chiediamo maggiori controlli al porto per aumentare la sicurezza, ma di ciò non possono fare le spese i cittadini, i commercianti, le compagnie di navigazione e le maestranze portuali, che con estrema difficoltà possono accedere al porto per svolgere il loro lavoro. Per questo ci siamo permessi di avanzare al prefetto alcuni eventuali correttivi che nascono da un confronto con gli operatori del settore e da un’attenta analisi del contesto portuale palermitano che potrebbero, quantomeno, ridurre drasticamente i disagi che la cittadinanza sta patendo”.