CATANIA – Potrebbe essere il momento della svolta. Quella che una città intera attende da quasi sessant’anni. Quella che servirebbe a cicatrizzare la ferita aperta dalle ruspe nel lontano 1954 e ancora lì, sanguinante, purulenta e infetta. Corso Martiri della Libertà, che la popolazione anziana ricorda al passato e che quella attuale ha sempre immaginato al futuro, un fantomatico futuro, potrebbe finalmente rinascere a nuova vita. È attesa per questo pomeriggio, la seduta del Consiglio comunale durante la quale verrà illustrato il progetto di riqualificazione dell’area, già anticipato dall’amministrazione e dallo studio Cucinella.
Un passaggio che non comporta votazione – si tratta solo di una presa d’atto – ma che il sindaco Bianco ha voluto ugualmente per coinvolgere i rappresentanti dei cittadini, dopo che gli stessi erano stati esclusi dalla firma dell’accordo transattivo nel 2008 da parte dell’allora commissario Vincenzo Emanuele, in quello che, se tutto andrà come sperato, dovrebbe diventare uno dei più grandi cantieri del Sud Italia. Subito dopo la presa d’atto, e a meno di cambiamenti dell’ultimo minuto, si dovrebbe infatti procedere con la progettazione definitiva con il rilascio delle prime autorizzazioni urbanistiche.
“Siamo nella fase più avanzata a cui si sia mai arrivati nella storia della Città”, afferma Enzo Bianco, a cui fa eco Aldo Palmeri, amministratore delegato dell’Istica-Cecos, una delle società che dovrà realizzare il nuovo Corso dei Martiri, che spiega a LivesiciliaCatania i prossimi passaggi. “La procedura sta andando avanti secondo i piani – assicura Palmeri. La presentazione al senato cittadino è stata voluta dall’amministrazione che ha coinvolto il Consiglio per una presa d’atto – prosegue – ma siamo arrivati alla progettazione definitiva delle opere di urbanizzazione e del parco urbano, e ai progetti preliminari per quanto riguarda la parte dei privati”.
Un lungo passo avanti, dunque, anche se ancora non è chiaro quando i cantieri veri e propri apriranno i battenti. “Le prime opere da fare sono quelle di urbanizzazione – continua Palmeri – e bisogna capire se verranno assegnate dopo una gara a evidenza pubblica. Nel qual caso, ci vorranno i tempi tecnici. Dipende – sottolinea – dalla procedura che la legge ci imporrà”. Passerà del tempo, insomma, prima che si possa stabilire una data e che le ruspe possano iniziare a disegnare il nuovo volto di una delle aree più pregiate della città.
Ma il dado sembra tratto definitivamente. “Una volta completate le opere di urbanizzazione – continua Palmeri – si inizierà la realizzazione della parte privata, che procederà in parallelo”. L’ad di una delle società che possiedono i terreni è particolarmente ottimista. “Fino a ora abbiamo rigorosamente rispettato i termini – afferma: il lavoro non è stato semplice e siamo arrivati alla progettazione definitiva”. Rimane da stabilire come il mercato reagirà, ma anche in questo caso Palmeri sembra mantenere un atteggiamento do ottimismo . “La tendenza generale, al di là del mercato – ci dice – è quella di riappropriarsi della città. Lo scenario è positivo, il tessuto urbano sarà in linea con domanda crescente di rivivere e riappropriarsi della città. Insomma, la valorizzazione è in tendenza con la nuova linea di azione e di rigenerazione e io sono ottimista per principio. Dobbiamo cambiare verso alla filosofia siciliana – conclude – che non si possa fare nulla. Si può e di deve”.
Alla Cortese attenzione dell’Assessore Salvo Di Salvo
Premesso che non intendo ipotizzare alcun reato, né il dolo di alcuno e che chiedo un intervento di carattere esclusivamente amministrativo finalizzato all’annullamento del provvedimento indicato;
vista la decisione de l Consiglio di Stato del 29 settembre 2009, n. 5864, Mercato del calcestruzzo, che ha affermato che una segnalazione anonima non esclude che siano DOVEROSI per l’Autorità gli accertamenti istruttori, senza obbligo preliminare di accertare la veridicità dei fatti segnalati.
Segnalo quanto segue in merito all’immobile sito in via messina 623, già oggetto di provvedimento di autorizzazione/concessione, comunque qualificato:
in merito al permesso rilasciato occorre evidenziare che vi era stato prima un iniziale preavviso di diniego, poi superato dal successivo provvedimento che autorizzava invece l’opera.
premetto che non sono un architetto e che posso anche sbagliarmi, mi pare che il semplice cambio di destinazione d’uso esuli di per sé, dal concetto stesso di manutenzione.
Al di là di questo, non si evince dalla concessione (in cui si parla di costruire parcheggi e soprattutto di opere con cambio di destinazione d’uso) quali siano, in punto di fatto, le modifiche al progetto originario che hanno portato al rilascio dell’autorizzazione al progetto che originariamente era oggetto del preavviso di diniego.
Ora, lei capisce bene che se manca una tale spiegazione ai lettori risultano incomprensibili i fatti nuovi, le modifiche al progetto, che hanno portato alla nuova decisione.
Le indico, altresì, la presente pagina di “sud” :
http://www.sudpress.it/politica/caso-virlinzi-replica-larchitetto-sardella/
Le zone sono classificate come “vincolo assoluto” e “fascia di rispetto stradale”.
In tale categoria, dicono i permessi, sono consentite solo opere di restauro o risanamento conservativo o di manutenzione ordinaria/straordinaria.
Si tratta di vedere se vi rientra il cambio di destinazione d’uso, con contestuale intervento edilizio, facendoLe presente sin d’ora, però, che il permesso per la palestra di via messina 623 prevede anche la nuova costruzione di un parcheggio ed il cambio di destinazione d’uso con contestuiale intervento edilizio .
A prescindere da questo, ritornando al nocciolo della questione e cioè se tale tipologia di intervento rientri nelle ipotesi di cui al dpr 380/ 2001 lett. a,B,C, citato nell’originario diniego alla ditta “vir immobiliare” SRL, relativo alla palestra di via messina, riporto cosa dice la giurisprudenza in materia:
“Come ha già sottolineato questo Tribunale (cfr. sentenza sez. I – 19/04/2011 n. 582) la giurisprudenza è dell’avviso che gli interventi edilizi che alterino, anche sotto il profilo della distribuzione interna, l’originaria consistenza fisica di un immobile e comportino l’inserimento di nuovi impianti e la modifica e ridistribuzione dei volumi, non si configurano né come manutenzione straordinaria, né come restauro o risanamento conservativo, ma rientrano nell’ambito della ristrutturazione edilizia (cfr. TAR Molise – 27/03/2009 n. 99; Consiglio di Stato, sez. V – 17/12/1996 n. 1551).
In altre parole, affinché sia ravvisabile un intervento di ristrutturazione edilizia (e, quindi, non di manutenzione) è sufficiente che risultino modificati la distribuzione della superficie interna e dei volumi, ovvero l’ordine in cui risultavano disposte le diverse porzioni dell’edificio, per il solo fine di rendere più agevole la destinazione d’uso esistente: anche in questi casi si configurano il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio ed un’alterazione dell’originaria fisionomia e consistenza fisica dell’immobile, incompatibili con i concetti di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo che presuppongono la realizzazione di opere che lascino inalterata la struttura dell’edificio e la distribuzione interna della sua superficie (cfr. Consiglio di Stato, Sez. V – 18/10/2002 n. 5775; Consiglio di Stato, sez. V – 23/05/2000 n. 2988).”
Per quanto riguarda l’ipotesi prospettata da alcuni riguardo questo permesso che affermano: occorre vedere se Virlinzi si è attenuto a quanto concesso”, muovendo, quindi, dal presupposto della regolarità assoluita della concessione, le rispondo io.
E’ ovvio che si saranno attenuti al permesso, perchè non sono stupidi.
Ma la questione NON è questa.
ANZI, se si facesse un accertamento partendo da questo presupposto tutto risulterebbe REGOLARE, come per piazza europa, come al solito!
LA domanda che bisogna porsi è un ALTRA: rientra nella categoria di intervento conservativo la nuova costruzione di un parcheggio ed il cambio di destinazione d’uso, con contestuale intervento edilizio, mi pare con parziale demolizione e ricostruzione dell’immobile? Le faccio notare che esse, stando alla giurisprudenza sopra citata si distingue dalla ristrutturazione.
Una cosa sono gli interventi conservativi, altra cosa è la ristrutturazione.
In altre parole, affinché sia ravvisabile un intervento di ristrutturazione edilizia è sufficiente che risultino modificati la distribuzione della superficie interna e dei volumi, ovvero l’ordine in cui risultavano disposte le diverse porzioni dell’edificio, per il solo fine di rendere più agevole la destinazione d’uso esistente: anche in questi casi si configurano il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio ed un’alterazione dell’originaria fisionomia e consistenza fisica dell’immobile, incompatibili con i concetti di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo che presuppongono la realizzazione di opere che lascino inalterata la struttura dell’edificio e la distribuzione interna della sua superficie (cfr. Consiglio di Stato, Sez. V – 18/10/2002 n. 5775; Consiglio di Stato, sez. V – 23/05/2000 n. 2988).”
Nel caso della palestra c’è stato addirittura anche il cambio di destinazione d’uso.
E’ chiaro che se si parte dal presupposto che bisogna solo verificare la conformità dell’opera al permesso, allora tutto è regolare e si arriverà sempre a conclusioni infondate, come per piazza europa.
Inoltre Assessore le faccio notare che la direzione urbanistica è stranemtne ubicata in via biondi, immobile dei gruppo virlinzi (società Finpop s.a.s., di oreste virlinzi e soci).
Non si era detto in campagna elettorale e nel piano di rientro presentato dal Comune di Catania che si sarebbero ridotte le locazioni passive?
E, soprattutto, come è stato individuato l’immobile da prendere in locaizone in via biondi che ospita proprio la direzione urbanistica?
venne fatta una gara consentendo a tutti di partecipare con un offerta?
lei ritiene che avere la sede in via Biondi sia effettivamente la soluzione piu conveniente per l’amministrazione, da un punto di vista economico, come impone l’art 97 Cost.?
Oppure è atto di cattiva amministrazione che determina responsabilità di natura esclusivamente erariale?
Ma il Sindaco Bianco non aveva sostenuto in una intervista che l’immobile di via messina 623 ricade nel territorio di Aci castello?
Quindi il Sindaco è a conoscenza, oppure no, della situazione urbanistica della palestra in questione?
Prego l’Assessore ed il Sig. Sindaco di rispondere, trasparentemente, visto che l’Assessore ha risposto agli altri lettori e prego la redazione di “livesicilia” di pubblicare la mia domanda/esposto.
Grazie e distinti saluti.
Bene l’aumento degli spazi verdi e speriamo che si crei un vero parco e non qualcosa di simile ad esempio al largo Sciascia al lungomare, spacciato non si sa come per verde pubblico.
Ma la domanda delle domande di fronte a certi progetti è la solita: chi comprerà tutti quegli appartamenti ad uso residenziale e di ufficio? Qualche prof. universitario, qualche imprenditore per sè e i figli, un paio di magistrati, un paio di banche e società finanziarie, un notaio in cerca di sistemazioni più decorose, qualche politico grazie al benedetto vitalizio, l’emiro in cerca di una garconiere e poi?
C’è in città una domanda di alloggi e uffici tale da giustificare questo investimento?
Mi sembrano magnifiche notizie. Più verde e lavori in dirittura d’arrivo.