TRAPANI – Centrocampo da inventare in vista del Modena. Serse Cosmi rispolvera la parola “emergenza” proprio quando sembrava aver superato il momento negativo, e stavolta deve fare la conta in mediana. Tra squalificati e assenti, ai quali si aggiunge anche Raffaello, il Trapani si ritrova con un reparto quasi totalmente falcidiato: “Avevamo sette centrocampisti di ruolo e oggi a disposizione abbiamo solo Cavagna. Capita a tutti di vivere una situazione di emergenza, incredibilmente noi l’abbiamo vissuta sempre nello stesso reparto. Prima è toccato ai difensori, poi agli attaccanti e oggi ai centrocampisti”. Una situazione che potrebbe portare anche ad un cambio di modulo: “Abbiamo provato diverse soluzioni, ma voglio anche valutare le condizioni di Raffaello. Se è recuperabile, allora proporrò la mia idea di gioco, altrimenti dovrò inventarmi qualcosa. Fa parte del mio mestiere, serve abilità e anche fortuna”.
In tutto questo, il Trapani deve dimenticare il k.o. di Brescia. Una partita che segna ancora nel profondo l’animo di Cosmi: “Ho voluto dimenticare la sconfitta più delle altre volte. A mio giudizio è stata a metà tra umiliazione e frustrazione. I tifosi non la meritavano. Vivere emotivamente una situazione del genere è difficile da sopportare per loro, così com’è difficile da capire il mio stato d’animo. Nulla faceva presagire una cosa del genere. La gara è diventata impossibile, ma non lo era affatto. In assoluto, è stato il mio peggior post-partita qui a Trapani. Non possiamo e non dobbiamo essere quelli di Brescia, sia in casa che fuori. Il primo gol, se doveva essere annullato, avrebbe dovuto darci la forza per reagire. Invece da lì abbiamo costruito la partita per gli altri. Ora però, al di là delle assenze e delle tante situazioni vissute in questo periodo, non possiamo fare riferimento a ciò per questa prestazione”.
In attesa di capire che formazione schierare, Cosmi ha una lista dei convocati praticamente obbligata: “Siamo venti, dovrò attingere anche alla Primavera. Credo però che ci siano ancora delle risorse nella nostra squadra”. Col Modena, ancora una volta, sarà necessaria la spinta del pubblico: “I risultati nascono da tante situazioni. Io vorrei quel che ho sempre chiesto, superare questa fragilità nel capire le cose. Uno degli obiettivi, sin dall’inizio del campionato, era quello di far identificare la gente con lo spirito della nostra squadra. Oggi c’è disorientamento, i tifosi devono sapere di andare allo stadio per vedere un certo tipo di prestazione. È importante riappropriarsi della nostra identità”. Infine, un appello alla propria squadra: “Un rimprovero che faccio a questa squadra riguarda la comunicazione verbale troppo limitata. Anche nei momenti in cui si subisce, non vedo parlare o fare gesti. Sembra che si vada tutti sullo stesso spartito, ma non è così e non posso pretenderlo. Qualcuno deve farlo”.