25 Settembre 2015, 18:07
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TRAPANI – Riprendere confidenza con la vittoria, pur sapendo di avere al cospetto una squadra che proverà a giocarsela senza paura. Il Trapani è ancora imbattuto, eppure nelle ultime due gare la prestazione non ha convinto sino in fondo mister Serse Cosmi, che in conferenza stampa mostra rispetto nei confronti della Virtus Entella, di scena al “Provinciale” sabato pomeriggio: “Affronteremo una formazione che punta alla salvezza e che cercherà di strappare un risultato positivo. Noi dobbiamo guardare al nostro percorso, cercando di tornare al successo davanti al nostro pubblico”.
Il tecnico granata approfitta dell’incontro coi giornalisti per chiarire la situazione di Barillà, reduce da alcune gare sottotono: “Dobbiamo recuperarlo al cento per cento, e non solo per quello che in passato è riuscito ad assicurare in fase realizzativa. Si tratta comunque di un calciatore che, pur non essendo in condizione, riesce a garantire un certo tipo di lavoro”. Ancora ai box, invece, Sodinha: “Il brasiliano non ci sarà, questa settimana si è allenato a parte, conto di riaverlo in gruppo dalla prossima”. Quella con l’Entella sarà una gara particolare per il chiavarese Basso: “Simone deve ricostruirsi da un punto di vista nervoso, dopo un’estate in cui si è sentito sempre in discussione. Fatto questo, avrà la possibilità di mettersi in mostra. Giocatori imprescindibili? Qui l’unico insostituibile è il comandante Morace”.
Sulla possibilità di cambiamenti tattici dopo la gara incolore sul neutro di Novara, Cosmi è perentorio: “Il marchio da cui non prescindo è quello del centrocampo a tre, il modo in cui gioca la difesa, se a tre o a quattro, dipende dalle caratteristiche della squadra. Il che non vuol dire rinunciare a priori anche a una linea mediana formata da cinque uomini, potranno verificarsi momenti del campionato in cui si potrà prendere in considerazione l’ipotesi di adottare questa disposizione”. Chiusura dedicata agli attaccanti: “Non è solo una questione di gol, a me piacciono i giocatori offensivi che si sacrificano e che curano anche la fase difensiva. Un attaccante può difendere e fare gol, così come un difensore. Naturalmente ognuno con le proprie caratteristiche e interpretando un certo ruolo, senza snaturarsi”.
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25 Settembre 2015, 18:07