CATANIA – Attrici, attori, tecnici e operatori dello spettacolo. Tutti in piazza per protestare contro le misure anti covid contenute nell’ultimo DPCM. Appuntamento in piazza Università, sotto lo slogan “Assenza spettacolare”. Si tratta di una manifestazione nazionale che è avvenuta in tantissime piazze italiane, da Bologna a Palermo.
“Niente contributi”
Numerosi lavorano denunciano di non aver ricevuto alcun contributo durante il primo lockdown e, per questo, dopo le nuove disposizioni, sono praticamente in ginocchio.
“La Repubblica italiana promuove lo sviluppo della cultura – gridano a gran voce alcuni dei partecipanti alla manifestazione – e tutela il patrimonio storico e artistico di tutta la Nazione. Basta con la chiusura indiscriminata dei teatri e dei cinema”.
E ancora, rivendicano alcuni manifestanti: “La nostra categoria, il nostro settore è stato il primo a essere chiuso, a causa dell’emergenza Covid-19, e l’ultimo, sarà, a ripartire. Ricordiamo a tutti che i teatri sono luoghi molto più sicuri di altri che hanno avuto la “fortuna” di restare aperti”.
La direttrice dello Stabile
“Al Teatro Stabile di Catania – dice la direttrice Laura Sicignano – e in tutto il teatro italiano, si combatte, ma non da oggi, non dal Covid19, una costante, estenuante lotta per sopravvivere”.
La direttrice artistica dello Stabile parla della “resistenza contro le avversità di un sistema spesso distratto, ignorante delle potenzialità del settore in termini economici e umani, che mostra per lo più miopia e arretratezza”. “Ci pare incredibile e inammissibile – aggiunge la Sicignano – nel 2020, essere costretti a ribadire che il teatro significa lavoro, incontro, crescita personale, umanità”. “Privare i cittadini del teatro – conclude – significa privarli di una medicina che funziona da millenni contro la solitudine, l’abbrutimento e la depressione”.
Lunga crisi
Non solo Covid, il mondo dello spettacolo soffre da tempo. Le misure anti covid hanno accentuato una crisi iniziata da tempo, rappresentando, in molti casi, la “mazzata finale”. Da tempo i lavoratori del settore chiedono il rinnovo dei contratti, scaduti per doppiatori e fondazioni lirico sinfoniche. Chiedono anche un tavolo tecnico per i contratti dei tecnici audiovisivi, degli stuntman e di attrici e attori.
Da definire gli orari di lavoro, il rispetto delle norme di sicurezza, il riconoscimento delle diarie e i riposi, il rispetto dei termini di pagamento, la retribuzione delle prove e il versamento di tutti i contributi da parte di enti pubblici e privati.
“Cultura in crisi”
Tra i lavoratori del mondo dello spettacolo anche l’assessore comunale alla Cultura Barbara Mirabella.
“Quello della cultura – dice Mirabella – è un settore che aveva iniziato a riprogrammare le attività, malgrado i posti limitati e tutte le misure di sicurezza contro il Covid-19 ed essendo a conoscenza che per molte strutture sarebbe stato antieconomico. Non si può restare in silenzio dopo l’accorpamento di questo settore ad altre “macrostrutture” che hanno un impatto sicuramente maggiore nella trasmissione del Covid-19 – continua l’assessore Mirabella – bisogna sedersi con le parti sociali, con gli operatori culturali, i gestori e i promotori”.
Barbara Mirabella rivendica il lavoro di organizzazione di eventi degli ultimi mesi: “La nostra città ha delle potenzialità per sfruttare gli spazi delle piazze e dei luoghi più belli grazie al clima moderato. Avevamo programmato diversi eventi in spazi e location all’aperto, rispettando il distanziamento. Ma oggi nulla è possibile fare”.