PALERMO – Il tribunale di Palermo ha annullato un decreto ingiuntivo di 39 mila euro relativo a un credito che sarebbe stato acquistato da una “cessione in blocco” dall’Istituto di credito Italo Spa Spv srl. Il giudice della terza sezione civile di Palermo, Valentina Cimino, infatti, ha evidenziato una carenza di prova in merito al passaggio del credito tra la società cedente (Ifis) e la cessionaria.
L’opposizione
A una palermitana, M.T., è stato notificato alcuni anni fa un decreto ingiuntivo da Italo Spv srl per un credito maturato in relazione a un finanziamento che la donna aveva, inizialmente, contratto con Mps. Il credito sarebbe passato dalla Banca Ifis alla Italo Spv. La donna, difesa dall’avvocato Pier Luigi Licari, si è opposta al decreto ingiuntivo.
Secondo la tesi difensiva la società non aveva alcun titolo per ottenere il decreto ingiuntivo. Sebbene il contratto di cessione tra la cedente Ifis e la cessionaria Italo Spv conteneva un elenco allegato di crediti ceduti in blocco, fra questi non poteva considerarsi incluso quello relativo alla donna.
La sentenza
Per il giudice “il creditore – si legge nella sentenza – ha l’onore di produrre i documenti idonei a dimostrare l’inclusione del credito oggetto nell’operazione di cessione”. “Gli istituti di credito – dice l’avvocato Licari – molto spesso intraprendono iniziative giudiziarie di recupero del credito difettando della dovuta legittimazione ad agire per mancanza di un titolo idoneo a dimostrare l’inclusione del credito vantato nella cessione in blocco, e in tali casi, come è accaduto alla mia assistita, la pretesa creditoria è destinata a naufragare.

