Il crollo e le morti in via Bagolino | In tre finiscono sotto processo - Live Sicilia

Il crollo e le morti in via Bagolino | In tre finiscono sotto processo

Il crollo di via Bagolino

Nel dicembre 2012 quattro persone restarono sepolti dalle macerie. Un edificio crollò, trascinandosi via una seconda palazzina.

PALERMO – Tre rinvii a giudizio per il crollo di due edifici in via Bagolino, a Palermo, che il 17 dicembre del 2012 provocò la morte di quattro persone. A partire dal 13 novembre prossimo Antonino Firicano, Rosa Calvaruso e Maria Giovanna Costanza si dovranno difendere in Tribunale dalle accuse di omicidio colposo e disastro colposo. Nei confronti della quarta imputata, Maria Rosa Tuccio, l’udienza preliminare si terrà il 21 ottobre per un difetto di notifica.

Sono tutti proprietari di appartamenti dell’edificio caduto per primo. Secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri, infatti, la palazzina franò sul corpo basso e si trascinò dietro anche il secondo edificio. Entrambe le strutture erano state costruite negli anni Quaranta e avevano due piani, poi furono realizzati abusivamente una terza elevazione e le verande.

Dall’inchiesta è emerso che i proprietari del secondo piano della prima palazzina avrebbero fatto costruire il terzo piano negli anni Sessanta, chiedendo poi la sanatoria nel 1986. La veranda è stata realizzata nel 2009, ma qualche anno prima sarebbero stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione al secondo piano, abbattendo porzioni di muri portanti. Le crepe che poi si formarono, a causa dell’eccessivo peso e dell’instabilità, non avrebbero insospettito i proprietari. La sera del crollo i condomini del primo piano intuirono gli strani movimenti e avvertirono i vigili del fuoco. Subito vennero sgomberate le due palazzine e il corpo basso, ma quattro persone non riuscirono a mettersi in salvo.

I familiari delle vittime (Ignazio Accardi, Maria La Mattina, Antonino Cinà ed Elena Trapani), e le famiglie fatte sgomberare dalle abitazioni vicine si sono costituite parte civile con l’assistenza degli avvocati Michele Calantropo, Rosario Vento e Dario Falzone.

Il giudice per l’udienza preliminare Lorenzo Matassa ha ammesso la citazione come responsabile civile del Comune di Palermo che, a sua volta, ha citato in giudizio la compagnia di assicurazione.

 


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